l´architettura è un processo di sviluppo, è indagare, percorrere nuovi cammini, sperimentare. è lavorare col paesaggio, ricercando un´integrazione, sia nella materialità, sia nella proporzione. si tratta di recepire, di comprendere dalle immagini, i loro impatti e cromatismi. questo processo per noi parte dal contesto e viene condizionato culturalmente:
"non si deve costruire in un luogo, ma si deve costruire il luogo"
“le forme del paesaggio“ delineano il punto di vista sull´architettura:
una relazione armonica con la natura e il luogo in equilibrio con la loro continuita´.
rappresentano la comprensione di luoghi e situazioni – riconoscere il territorio e il paesaggio in quanto tali. l´architettura diventa parte del paesaggio, completandolo, rimodellandolo.
al coperto – una cucina sul lago
un nuovo volume è aggiunto alla villa seicentesca che si affaccia sul lago di garda, evidenziando il contrasto e la complementarietà tra le parti: il primo un edificio su tre livelli, il secondo una copertura in cemento pigmentato.
l`ampliamento si inserisce nel luogo distanziandosi dalle preesistenze attraverso l`utilizzo di spazi interstiziali. la scala esterna che, inserita tra il muro di recinzione e l’ampliamento, si distacca con rispetto dall`esistente ne è un esempio.
al di sotto di tale scala trova spazio una dispensa che fronteggia un blocco monolitico, composto da parti in ottone e legno di noce, in cui si sviluppa il resto della cucina. tale blocco si alleggerisce in una sua estremità con un piano allungabile in legno che poggia su due piedi in ottone. la cucina assume un ruolo centrale all`interno dell`ampliamento e diventa il fulcro della nuova costruzione.
intorno ad essa, infatti, le grandi vetrate che delimitano l`ampliamento scorrono nel terreno restituendo all`ambiente un duplice carattere: uno completamente permeabile, l’altro riparato e protetto. i confini che delimitano lo spazio soggiorno-cucina diventano quindi sfocati e confusi per fondersi con l’ambiente circostante. l’intento è quello di costruire un’architettura che non termina in nessuno punto e che incontra la natura. tale relazione di continuità tra la costruzione artificiale e l’ambiente naturale è capace di trasformare lo spazio interno dello stare in uno spazio esterno coperto a diretto contatto con l`antica limonaia e di
restituire all`ambiente un carattere di riposo, un posto all’ombra. anche la pavimentazione contribuisce ad amplificare tale sensazione addentrandosi nel giardino oltre il limite dell`edificato.
Credits
toscolano maderno (BS)
italia
claudia fritscher notthaft
01/2017
250 mq
bergmeisterwolf Architekten
alessandro battistella, gianluca facchinelli, lorenzo musio, ingrid prosser
gustav willeit, mads mogensen
Curriculum
lo studio bergmeisterwolf architekten nasce dall’incontro di gerd bergmeister e michaela wolf. gerd bergmeister (bressanone, 1969) ha studiato allo iuav di venezia e alla leopold franzens universität di innsbruck. michaela wolf ha studiato alla leopold franzens universität di innsbruck, al politecnico di milano e alla architectural association di londra e dal 2017 insegna progettazione all'università di scienze applicate di rosenheim in germania.
con sede a bressanone, lo studio bergmeisterwolf architekten produce e realizza progetti in italia e all’estero. dal 2010 si occupano con passione anche dello sviluppo di nuovi concetti e spazi alberghieri.
lo studio bergmeisterwolf si avvale ad oggi di numerose partecipazioni a mostre, conferenze, giurie nazionali e internazionali. tra i riconoscimenti ottenuti ci sono varie pubblicazioni in riviste e libri ma soprattutto premi di riconoscimento nazionale ed internazionale.