Da: “Il giornale di Cantiere” – Pubblicazione online Ordine degli Architetti di Milano di Francesco de Agostini
"Il cantiere che visitiamo con Elisabetta Pincherle si trova all’inizio di via Lombardini, una delle prime traverse di Ripa di Porta Ticinese dopo il ponte di via Valenza sul Naviglio Grande, area in cui le attività industriali hanno lasciato il passo a residenze e uffici, facendo di questa zona una delle icone di Milano. Elisabetta, chiamata ad agire in questo contesto, sceglie di rappresentare in modo scenografico la storia urbana dell’area, sottolineando le diverse tipologie e i materiali caratteristici del luogo, come in una sovrapposizione storica, in cui questi elementi ben si fondono con la storia della Rancé, nota azienda di profumi d’autore . Non è un caso che mentre passeggiamo nel cantiere, ci parli della sua esperienza berlinese di Schutzenstrasse, tra il 1994 e il ’98, con Aldo Rossi. Le diverse funzioni storiche del lotto affacciano su un unico cortile, mantenendo quella che era la tipologia edilizia originale dell’area: residenza con cortile centrale e relativa distribuzione a ballatoio; uffici originariamente caratterizzati dalla regolarità delle bucature e dalla copertura a botte, il cui rifacimento permette di insediarvi un grande loft; laboratori con vetrate più ampie poi trasformate in abitazioni; e infine, depositi della storica fabbrica sul lato opposto ai ballatoi. Il progetto conferma le tipologie del disegno originario, aggiornandone naturalmente tecnologie e materiali. Dove c’erano i depositi in testata alla corte, viene ricostruito un corpo di fabbrica di tipologia produttiva, costituito da un fronte quasi completamente vetrato, al cui interno sono presenti uffici di alta rappresentanza. Trattandosi del raccordo tra i due edifici principali, recuperati nelle loro diverse caratteristiche originarie, esso diventa il fulcro del sistema e consente di dare unità alla corte così variamente costituita.
Il cuore del progetto risiede sicuramente nella corte centrale. L’utilizzo di ampie vetrate in ferro vetro (con caratteristiche ad alto taglio termico) favorisce una costante interazione tra le diverse funzioni, in cui le molteplici tipologie si guardano e permettono a chi abita e chi lavora di interagire costantemente.
Mentre la copertura dell’elemento di raccordo si compone di un terrazzo su cui affaccia la residenza dell'ultimo piano, le coperture degli altri due corpi si differenziano uno dall’altro nel disegno e nei materiali: una ad assecondare la botte originaria, rivestita in rame, esplicito richiamo agli abbaini parigini; l’altra, più lombarda, con la falda rivestita in cotto in cui l’apertura degli abbaini è scandito dal ritmo delle bucature sottostanti. L’attenzione al dettaglio è chiaramente di grande efficacia. Ulteriori esempi sono la boiserie delle scale interne ridisegnata e ampliata o la beola nelle parti residenziali esistenti o ancora il legno delle imposte. È evidente quindi una grande attenzione al dettaglio senza perdere però l’aspetto tecnologico, che caratterizza questi tipi di ristrutturazioni, come nel caso del sistema centralizzato a pompa di calore che distribuisce attraverso ventil-convettori - dotati anche di semplici piastre radianti, data la significativa inerzia della struttura.
L’identità, come scriveva Aldo Rossi, non è nell’uso, ma nella sua forma: così come un castello può essere un museo, un laboratorio un’abitazione, un magazzino un ufficio. L’identità del luogo è affermata nella conferma dei suoi caratteri, al di là, appunto, del suo uso transitorio. Quella che chiamiamo identità urbana, troppo spesso considerata un valore aggiunto, laddove riconosciuta, non è un lusso ma l’espressione stessa della collettività.”
Credits
Milano
Italia
Alexandre Immobiliare
12/2014
3000 mq
Elisabetta Pincherle
Michele Calloni
Crea spa
Giuseppe De Francesco
Curriculum
Elisabetta Pincherle è un architetto ed interior-designer milanese, con lavori in corso sia in Italia che all'estero, ed al suo attivo numerosi progetti pubblicati.
Pincherle si è laureata in architettura al Politecnico di Milano. Dopo aver lavorato con Aldo Rossi,nel 1998 ha fondato Studio/98 con due partners, realizzando numerosi progetti di architettura degli interni. Contemporaneamente Elisabetta ha collaborato con alcune testate importanti di architettura e design; molti suoi progetti sono stati pubblicati e recensiti da note testate e trasmissioni tv.
Nel 2005 Elisabetta ha aperto Pincherle Studio. In questi anni lo studio ha accumulato una notevole esperienza che interessa la progettazione architettonica a tutte le scale, dall’intervento sul territorio ai dettagli. Pincherle Studio è uno studio in continua evoluzione sviluppa progetti studiati ad hoc per ogni cliente, interpretando lo spazio in modo sempre originale, senza perdere di vista il “genius loci”.