Il progetto ed i lavori hanno riguardato la ristrutturazione di una scuola superiore regionale ad Aosta, a partire dal suo adeguamento antisismico ed al miglioramento del suo impatto ambientale, con materiali e procedure proprie dell’architettura sostenibile.
L’intervento, un caso di riqualificazione contemporanea in chiave alpina del centro storico del capoluogo valdostano, su un’area di interesse archeologico di oltre un ettaro con più di mille studenti, si è reso necessario perché, dopo alcune verifiche strutturali, la scuola era risultata staticamente non sicura e quindi dichiarata inagibile e chiusa.
Questa condizione è stata la premessa per un intervento architettonico radicale ma, al contempo, sensibile ed emozionale, coordinato con il paesaggio urbano e naturale che gli sta intorno, a norma e funzionale alle nuove esigenze della committenza, energeticamente sostenibile.
Costruire/ricostruire in montagna non è banale. Occorre equilibrio, evitando il rischio di cadere nel kitsch, di rincorrere modelli dal facile richiamo montanaro, come il “pittoresco” stile chalet, e nello stesso tempo mantenere le distanze dalle mode del momento, quasi sempre avulse dal contesto e di veloce obsolescenza.
Mantenendo il passo delle aperture, ma rinnovandone i serramenti, i fronti sono rivestiti con un sistema modulare isolante a “facciata ventilata”. Sulla testata ovest è stata introdotta una nuova scala, dalla quale emergono in aggetto due grandi bow-window che danno luce naturale e fungono da lanterne luminose con le loro vetrate colorate (blu zaffiro e arancione).
Gli interni sono colorati secondo le funzioni: bianche le aule, tortora le pareti dei corridoi, in varie tonalità i punti di snodo verticale che contribuiscono così a migliorare la comunicazione visiva, rendendo riconoscibile ogni singolo livello (al piano ctonio il fucsia ravviva gli spazi di distribuzione altrimenti crepuscolari). I prospetti sono vibrati da una teoria di colonnine colorate che danno profondità e ritmo alle finestre, spezzando la “monotonia” del grigio.
L’intervento è stato progettato nei dettagli pensando alle specifiche esigenze degli utenti, a quanto è fondamentale studiare in un ambiente luminoso con luce naturale, al concetto di “cultura” come privilegio, all’utilizzo di materiali eco-sostenibili. E’ stato inserito il colore, mezzo di comunicazione visiva e veicolo di emozioni positive che rafforzano l’armonia ed il comune desiderio di appartenenza. Tutto questo è stato trasmesso attraverso il “volto” esterno dell’edificio che proprio come il viso di ognuno di noi guarda le montagne e vorrebbe essere, a volte, un loro proseguimento.
Credits
Aosta
Italia
Regione Autonoma Valle d'Aosta
10/2016
10770 mq
Luca Moretto con Icis (P. Definitivo) e Sinergo (P. Esecutivo)
L. Moretto, L. Luciani, A. Checchin
Consorzio Pedron
Curriculum
Tra le opere di architettura di Luca Moretto: Collegio Universitario Einaudi – Sezioni San Paolo, Crocetta e Po (certificata LEED Gold) a Torino; II^ Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino e N.I.C.O. – Fondazione Cavalieri Ottolenghi (con L. Luciani) a Orbassano; Tribunale di Bergamo (con A. Isola); Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Lodi (con Icis). Ha curato il coordinamento del progetto di restauro del Mausoleo della Bela Rosin a Torino (con Gabetti & Isola) e della Pinacoteca Accademia Carrara di Bergamo (con A. Isola), della riqualificazione ambientale di corso Galileo Ferraris a Torino e l’Umanizzazione del reparto chirurgia dell’Ospedale di Ivrea. È stato direttore artistico del rinnovamento della stazione Torino Porta Nuova, e direttore dei lavori di restauro di Palazzo Callori a Vignale M.to (Regione Piemonte). Edita da Marsilio nel 2006 è la monografia: Luca Moretto. L’architettura della formazione. Finalista al The Plan Award 2015 e 2016.