Sarteano, comune italiano, fiero della sua origine etrusca, è collocato ai confini con la Val di Chiana sui contrafforti in travertino della Val d’Orcia, è l’emblema del maestoso paesaggio italiano, paesaggio ricco di architetture e di natura sublime.
Il castello quattrocentesco domina dall’altipiano ove in origine si trovava l’acropoli romana, la piazza del paese dove si trova dal 1200 palazzo Bargagli. L’edificio, con al suo interno le bifore risalenti all’antico monastero accoglie nella parte posteriore,quasi un contrafforte la torre medievale.
Questo lo scenario ove inserire un progetto atipico: la wunderkammer di collezionisti-antiquari per una collezione di oggetti preziosi, spesso minuti, di origini le più diverse, con molti manufatti orientali e sorprendentemente anche arte aborigena.
La casa del collezionista che con duplice frontalità deve quindi collocare si, il passato ma anche la vita domestica di oggi: passato e presente, restauro e contemporaneità: un progetto di architettura italiana.
Nell’analisi dell’edificio lo stato di fatto che spesso contraddice e limita le intenzioni, in questo caso si è dimostrato elemento alleato a raggiungere l’incisività e la sintesi necessaria alla buona riuscita del progetto; progetto che ha interpretato lo spirito del luogo con decisione, ma che con altrettanto convincimento ne ha allontanata qualsiasi parvenza di rusticità.
La pianta completamente ridisegnata attraverso giunti lineari a pavimento, a guisa dei tatami giapponesi, crea una geometria costruttiva coincidente” tra alto e basso” perché le nuove masse murarie dei soffitti ne ricalcano la medesima tessitura. I giunti lucenti d’acciaio permettono la necessaria dilatazione alle ampie lastre di basaltina grigio scuro scelta per la nuova pavimentazione.
L’andamento prospettico di questo sistema lineare tra solai di copertura e di calpestio determinano la griglia per la nuova spazialità che dilata le ampiezze e misura le nuove dimensioni.
All’ingresso, alle spalle del vecchio portone ligneo, la parete vetrata a tutta altezza è posta in diagonale e sottende la volta in mattoni pieni e ne evidenzia la autenticità di nervo strutturale storico. È percorsa dalle linee orizzontali dell’acciaio delle specchiature e dalle fasce satinate sul cristallo che proseguono a guisa di scuri sull’intonaco a calce.
Anche il soffitto è tagliato in diagonale e lascia scoperto un lacerto della volta a botte permettendo di intravedere un’ampia porzione del laterizio originario.
La sorpresa di scoprire un ambiente occultato tra due murature in pietrame e appena denunciato in facciata da unì’apertura in parte celata, diviene la galleria principale con un’apertura circolare giustapposta all’interno a quella storica e la cui geometria coincide alla perfezione con la curvatura della nuova volta di intonaco bianco.
In quest’ambiente ritrovato la vetrina formata da incastri orizzontali e verticali di fasce di lamiera di ferro racchiude una preziosa collezione di oggetti del 900.
Il sistema delle vetrine, che come lampade luminose esaltano il sistema prospettico delle pareti, in acciaio brunito sono volumi appesi con geometrie variabili. Questa sequenza “accompagna” nella stanza principale a traguardare attraverso la finestra , fuoco del sistema, la campagna senese.
Un cartone di Zuber che rappresenta Psiche al bagno inserito a parete è omaggio alla vocazione termale di Sarteano amata anche per le sue acque solfuree e alcaline.
Ed ora la parte più segreta ed intima del progetto, dove si trovano gli ambienti privati.
L’analisi dell’architettura storica ha rivelato, interpretandolo, come costruire il nuovo spazio per vivere, indicandone le alternanze di pieni e vuoti, le nuove forme, intimamente connesse alla preesistenza.
Infatti la torre medievale con la sua forma curvilinea ha dettato il volume del monolite in cemento e acciaio per la piccola cucina che nasce quindi al centro della spazialità storica antica.
Così come il passaggio abbandonato nella muratura di pietra, ha suggerito la grande doccia che ora sembra sgorgare da una cavità naturale e “digrada” nella vasca sottostante nella vasca in mosaico vetroso a guisa di una terma romana.
Credits
Sarteano
Italia
Confidential
07/2015
96 mq
SNA - Susanna Nobili Architettura
SNA - Susanna Nobili Architettura
M.M. s.r.l., Città della Pieve (PG)
Infissi: Centro infissi Nofroni - Rivestimenti: Ceramikada Roma, Basaltina s.r.l. Roma
Enzo Ragazzini-SNA
Curriculum
Si laurea in architettura a Roma nel 1976 e si specializza a Parigi e Vienna. Inizia l’attività nello studio Nervi. Dal 1983 al 1992 è consigliere presso la Triennale di Milano. Dal 2008 è docente al Master in Interior Design allo IED.
I progetti–urbanistica,design,architettura pubblica (Cancelleria Italiana a Città del Guatemala; Cancelleria Italiana a Washington DC, con Sartogo, che vince l’Award of Excellence for Extraordinary Achievement in Architecture 2000 ed il Marble Architectural Awards 2003; allestimento della Galleria Centrale del Palazzo Italia per l’Expo 92, Siviglia) e privata (sede centrale della Banca di Roma, New York), restauro di edifici storici (Palazzo Poli, complesso San Michele a Ripa, Palazzo Baldassini, Roma),allestimenti espositivi (Puvis de Chavannes, Il Secolo dell’Avvocato, I libri che hanno fatto l’Europa) e numerose abitazioni private-sono segnati da una forte sensibilità ambientale e dall’interesse verso la luce come materiale e contenuto progettuale.