Il piccolo parco archeologico della città di Nola, in provincia di Napoli, è il risultato di un percorso originato da recenti ritrovamenti archeologici in un sito al margine orientale del centro storico della cittadina campana. L'area ricade in una parte urbana, ricostruita nel secondo dopoguerra, di scarsa qualità urbana ed architettonica. I primi manufatti emersi sono risultati essere parte della murazione vicereale della fine del XVI secolo. Il ritrovamento della costruzione difensiva, opera di ammodernamento della cinta muraria medioevale, ha richiesto un ridisegno complessivo dell’area al fine di tenere in luce le parti rinvenute e dare senso alla loro presenza nel tessuto urbano.
Si è fatto in modo che la murazione limitasse e rendesse disponibile alla città un nuovo spazio pubblico. Il progetto si è preso cura di questo spazio relazionandolo a tutti gli altri ritrovamenti archeologici di diverse epoche storiche, emersi nel corso delle successive indagini.
Le mura, contrassegnate da una sequenza di contrafforti posti a distanza regolare secondo un andamento a “pettine”, costituiscono il recinto dell'area e ne esaltano l’invaso spaziale.
Sul fronte esterno della cinta muraria, ove è stato riportato in luce il fossato, lo scavo effettuato è stato modellato con un profilo a scarpa, un modo per raccordare il piano di posa delle mura alla quota della città contemporanea ed, allo stesso tempo, evidenziare la presenza dell'antico fossato. Il parco si organizza usando i diversi reperti archeologici di epoca romana (opere idrauliche e fondazioni di una Domus) e di epoca più recente (ricovero antiaereo del secondo conflitto mondiale ricavato a ridosso delle opere di fortificazione) come stimoli per costruire una sequenza di spazi e percorsi. Si è provveduto a trattare la superficie al suo interno facendo una netta distinzione tra piani archeologici, piani di sosta e percorsi. Nel primo caso si è utilizzato della ghiaia sciolta adatta all’irregolarità dei ritrovamenti e del piano su cui essi poggiano senza che sia danneggiato il manufatto. Nel secondo caso si sono impiegati manti erbosi del tipo gramigna per percorsi e aree di sosta nelle immediate vicinanze dei piani archeologici e pavimentazioni in cemento architettonico drenante, una sorta di moderno coccio pesto, per il percorso compreso tra l'edificio dell'Antiquarium ed il parcheggio ricavato sul margine occidentale del parco e per l’area adibita allo svolgimento di spettacoli ed eventi all’aperto.
L’edificio dell'Antiquarium si struttura come soglia tra la città ed il parco. Si insedia in adiacenza al puntone angolare delle murazioni, a dare risalto e presenza alle antiche mura ed allo stesso tempo a disegnare lo spazio urbano intorno al parco. A livello della quota della città l’edificio si configura come una loggia chiusa da una vetrata continua, garantendo trasparenza e sicurezza allo stesso tempo.
Il volume viene articolato dalle due quote altimetriche del piano della città e di quello archeologico e da due coperture: una piana a protezione della loggia di ingresso a quota strada ed una inclinata in relazione e tensione con la scarpa verde di raccordo tra i due piani.
Le due coperture caratterizzano e definiscono l’edificio, che viene percepito essenzialmente come una grande tettoia nell’intento di offrire continuità tra interno ed esterno, in modo da configurare l’edificio come elemento di relazione e transizione tra parco e città.
Credits
Nola, Napoli, Italy
Comune di Nola
01/2015
8200 mq
Ferruccio Izzo
Maurizio D’Andrea, Vincenzo Peluso
T&T Italia S.P.A.
A. Fiorillo (Strutture)
F64 Fotografi Associati
Curriculum
Ferruccio Izzo (Losanna 1960) è architetto e professore associato di Progettazione Architettonica ed Urbana presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.Ha lavorato negli studi di W. Blurock (LA), E. Catalano (Boston), R. Meier (NY) e D. Chipperfield (Londra).Ha insegnato alla London Metropolitan University (1992/96), alla Cambridge University School of Architecture (1995/96), alla Facoltà di Architettura di Alghero (2002/03), alla Technische Universität Wien (2010-2012).Nel 1994 ha fondato lo Studio Alberto Izzo & Partners.E’ coordinatore del Master di II Livello in Progettazione di Eccellenza per la Città Storica.Ha progettato edifici pubblici e privati tra i quali:Social Housing nell’ex sito industriale ICMI-Napoli;Edificio scolastico nella Manifattura Tabacchi di Napoli;Biblioteca ad Aviano;Stazione Circumvesuviana di Pioppaino;Scuola Materna a Vicenza;Cittadella Giudiziaria di Salerno e Recupero urbano del complesso monumentale Santa Chiara a Pisa con David Chipperfield.