Future Cube è un progetto di Behnisch Architekten realizzato in collaborazione con Zumtobel Lighting, Transsolar Energietechnik, Sunways e Bartenbach Lichtlabor, con il quale si prospettano nuovi scenari di sviluppo per la realizzazione di edifici sostenibili nei quali illuminazione, energia elettrica e climatizzazione lavorino in sinergia. Alla base di questo nuovo concept progettuale, che deriva da una lunga esperienza di lavoro nel campo della sostenibilità e da considerazioni approfondite sull’evoluzione degli spazi e delle loro destinazioni d’uso, sta lo sfruttamento della facciata quale elemento capace di racchiudere in sé molteplici funzioni, andando a semplificare la dotazione impiantistica delle altre parti dell’edificio. Secondo i progettisti di Future Cube, la facciata è destinata ad ampliare il numero e la complessità delle funzioni che è in grado di svolgere, per giungere a un sistema ideale che integri non solo schermature e pannelli solari, elementi direzionanti per ottimizzare la diffusione della luce naturale ed elementi di aerazione, ma anche elementi per l’illuminazione artificiale, invertitori termici, elementi meccanici per la ventilazione. Accompagna questo principio una nuova idea del concetto di illuminazione, volto a risparmiare energia, spazio, e a produrre più elevati livelli di comfort all’interno degli ambienti. Nel sistema-edificio ipotizzato, la parte più alta della facciata vetrata è dotata di lamelle che direzionano la luce naturale allo zenit convogliandola sul soffitto, che a sua volta la riflette all’interno. Apparecchi LED alimentati direttamente dai moduli fotovoltaici di facciata e posti nelle parti più interne dei locali integrano questo tipo di diffusione e, nel caso ideale, si adattano all’intensità di luce esterna, al fine di mantenere costante il rapporto fra luce esterna ed interna. Anche la luce artificiale notturna dovrebbe continuare a provenire dalla facciata, per avere sia di giorno sia di notte analoghe condizioni di luce, miscelando lentamente la luce artificiale di pari passo con l’avanzare del crepuscolo. A tale scopo si possono inserire minuscoli LED in corrispondenza delle lamelle che direzionano la luce diurna, e si può arrivare a pensare di ridurre gli apparecchi d’illuminazione al punto tale da inserirli direttamente nei vetri delle finestre. Accorpare il maggior numero possibile di funzioni in facciata, libera altre parti dell’edificio dalla presenza di impianti, elimina la necessità di realizzare controsoffitti o doppi pavimenti per le canalizzazioni, aumentando lo spazio negli ambienti, e rende possibile un’estrema flessibilità nell’allestimento interno. Servendosi del fotovoltaico gli elementi di climatizzazione possono essere azionati con la corrente da esso erogata, e si può immettere nella rete la corrente eventualmente in eccesso. La facciata si avvia a divenire un sistema a circuito chiuso, consentendo di risparmiare in termini di volume di costruzione e riducendo notevolmente i costi energetici.
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