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Casa del Musicista, a Roma si improvvisa jazz in una palazzina anni Trenta

Succede nello storico quartiere Appio Latino, dove si disegna uno spazio su misura per il suono

Margine

Margine disegna a Roma la Casa del Musicista
Scritto da Redazione The Plan -

Si parla spesso del legame tra architettura e musica, di come entrambe siano esperienze coinvolgenti e sensoriali. Lo diceva anche John Cage: «Una composizione è come una casa in cui gironzolare». Alla fine è vero, architettura e musica avvolgono il corpo nello spazio. Spesso però non è facile dare forma al suono, creare uno spazio che sia armonioso, accogliente, e allo stesso tempo funzionale per la vita di tutti i giorni. 

Lo studio di architettura Margine ci è riuscito, trasformando un appartamento buio e frammentato di un'elegante palazzina anni Trenta, in una casa-studio luminosa e funzionale: la Casa del Musicista.

 

 

Casa del Musicista, a Roma si improvvisa jazz in una palazzina anni Trenta

Siamo a Roma, nello storico quartiere Appio Latino, a ridosso delle mura Aureliane e a pochi passi dalla Basilica di San Giovanni in Laterano. È qui che il proprietario dell'immobile, un musicista jazz, desiderava un’abitazione aperta e accogliente, caratterizzata da una zona living a metà strada tra una sala concerti e un soggiorno.

Gli architetti hanno rivoluzionato gli interni per amplificare la permeabilità e la versatilità degli ambienti, liberando il progetto dagli stereotipi classici dell’abitare. Il corridoio labirintico e angusto, che caratterizzava la distribuzione iniziale, diventa uno spazio confortevole grazie all’apertura della parete di fondo, che mette in connessione visiva chi entra con l’ambiente principale del soggiorno-studio, caratterizzato da una boiserie di listelli in rovere verticali.

 

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Come disegnare l'acustica di uno spazio

Con la sua particolare conformazione pentagonale concepita per ospitare jam session ed estemporanee musicali, la sala è esaltata nel suo minimalismo dalla boiserie, che come la cassa di un misterioso strumento musicale, organizza i percorsi e nasconde gli spazi secondari e di servizio, come la cappottiera, l’accesso al bagno, il passaggio verso la cucina e l’armadiatura semicircolare che ridisegna in maniera organica lo svincolo principale della casa. Allo stesso tempo, il sistema a listelli affina l’acustica dello spazio e amplifica la diffusione della luce naturale.

 

Nel living la spina dorsale in legno di rovere compie una curva per tenere in connessione simmetrica la enfilade di accesso e la cucina. La fitta struttura a listelli dell’esoscheletro migliora l’acustica degli spazi, rendendo il sistema una sorta di strumento musicale passivo che trasmigra i suoni nello spazio, raccontano i fondatori dello studio Giulio Ciccarese e Valentina Pontieri.

 

Pochi elementi formali, ma ben studiati, restituiscono un ambiente puro e dalle linee asciutte, riscaldato dalla pavimentazione in rovere chiaro a spina italiana ed impreziosito dalle superfici di marmo di Carrara con cui sono rivestiti piani, davanzali, e bagni. Arredi ricercati, che strizzano l’occhio a un gusto dell’abitare tipico degli anni ’60, acquistati in gran parte in mercatini dell’antiquariato, si mixano a pezzi più ricercati, come le sculture Omaggio a Morandi di Salvatori, la sedia 3T di Mangiarotti, i lampadari Triedri vintage di Venini o le lampade di Pepe Fornas per Aromas del Campo.

 

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Margine compone la propria melodia architettonica, dando vita a una casa eclettica ed estremamente versatile, dove l’eleganza si insinua nell’accostamento intelligente di materiali, texture e arredi all’apparenza semplici, ma ricercati.

 

Credits

Location: Appio Latino, Roma
Completion: october 2021
Area: 130 m2
Project by: Margine

Photography by Lorenzo Zandri, courtesy of Margine

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