La Torre Interbank è una delle icone di Lima e una delle immagini del Perù moderno. Completato nel 2001 su progetto del Premio Pritzker Hans Hollein, l’edificio rappresenta i principi dell’architetto austriaco, nel suo desiderio di superare la crisi dell’architettura razionalista attraverso un linguaggio che fosse al contempo espressione della cultura del luogo, ma anche avanguardistico e quasi onirico.
Vent’anni dopo, agli architetti newyorkesi di WORKac è stato chiesto di ripensare il piano terra e gli spazi comuni ed esterni della torre, con un progetto in grado di traghettare la sede della banca nel nuovo millennio.
L’ambiente in cui si sono trovati a intervenire gli architetti era di impianto tipicamente novecentesco, con interni estremamente formali e una composizione spaziale basata su solide scale gerarchiche, che riflettevano quelle dell’azienda.
Il rinnovamento dell’organizzazione interna verso uno stile più giovane e informale ha portato alla necessità di avere a disposizione spazi che riflettessero questa rinnovata attitudine.
Il progetto di WORKac, pur rimanendo legato al linguaggio e agli ideali architettonici di Hollein, introduce elementi di novità e occasioni per un nuovo tipo di collaborazione tra i dipendenti, con alcune idee che anticipavano già le necessità che sarebbero successivamente emerse nel corso della pandemia.
Il rinnovamento va ad arricchire la sede della banca di una molteplicità di spazi di lavoro flessibili che possono accogliere diversi tipi di attività: concepito come una collezione di diversi ambienti all’interno di spazi più grandi, l’edificio ospita stanze all’interno di altre stanze, dando agli spazi al contempo comunicazione reciproca ma anche privacy. Il progetto comprende sale e cabine riunioni, una piccola tribuna per le presentazioni interne, uno spazio espositivo, un bar aperto anche al pubblico, un auditorium e una serra all’esterno. Secondo il linguaggio architettonico tipico di WORKac, il design si caratterizza per la giocosità, la leggerezza, la morbidezza delle forme e i colori accesi. Ogni ambiente si comporta come un singolo oggetto di design, posizionato all’interno di un ambiente più grande secondo precisi criteri compositivi; le aree più aperte al pubblico sono state collocate sul lato nord dell’edificio, come il caffè e lo spazio espositivo, mentre le zone dedicate ai dipendenti – le sale riunioni, la tribuna per le presentazioni e le cabine per gli incontri personali – sono collocate sul lato più a est.
Per creare forme sinuose e morbide è stato selezionato il legno, con cui sono state modellate le sedute cilindriche che compongono la tribuna, il desk dell’area lounge e le pareti delle sale riunioni e delle cabine per gli incontri personali. Il vetro, come elemento a chiusura di completamento, offre agli spazi la privacy e l’intimità necessaria, mantenendo la continuità visiva negli ambienti e l’impatto della scala architettonica voluta da Hans Hollein nella sua concezione originaria.
Uno degli elementi chiave del progetto è la serra: si estende all’esterno del profilo dell’edificio e si compone di una struttura in panelli di vetro di forma trapezoidale, accoglie una grande varietà di piante e costituisce uno spazio ibrido tra l’interno e l’esterno in cui poter lavorare.
L’intervento di WORKac va ad arricchire di una serie di spazi nuovi e all’avanguardia uno dei simboli della città di Lima, costituendo un vero supporto per i lavoratori abituati alla mobilità e alla flessibilità.
Luogo: Lima, Perù
Committente: Intercorp Group
Completamento: 2022
Superficie lorda: 5.574 m2
Progetto architettonico e degli interni: WORKac
Titolari: Amale Andraos + Dan Wood
Responsabile locale di progetto: Shell Arquitectos
Consulenti
Strutture: GCAQ
Illuminazione: Tillotson Design Associates
Progettazione elettrica, meccanica e idraulica: JG Ingenieros
Paesaggio: ARVE
Fotografie: Ramiro del Carpio, courtesy WORKac
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