La morbidezza del velluto a coste, l’eleganza del terrazzo, il calore del legno, la ricercatezza del marmo, lo splendore delle finiture cromate: il ristorante Tiramisu, all’interno dell’hotel Hilton nel quartiere di Chinatown a Montréal, si distingue per un carattere unico ed esuberante, che vuole ricreare l’atmosfera di un locale italiano degli anni Sessanta. L’eclettismo del progetto riflette quello del menu, che reinterpreta i piatti tipici della cucina italiana come la pasta, la pizza e naturalmente il tiramisù, abbinandoli a sapori giapponesi: tra le ricette proposte ci sono, ad esempio, la panna cotta a base di soia e gli arancini di riso sushi.
Il ristorante, che racchiude una superficie di oltre 360 m2, si trova a piano terra dell’albergo e si affaccia su boulevard Saint Laurent con una lunga parete vetrata, completamente apribile, che mette lo spazio interno in diretta comunicazione con la vita del quartiere e allo stesso tempo garantisce un’ottima illuminazione naturale, amplificata dai rivestimenti a specchio presenti nel locale. Il progetto di Tiramisu, firmato dallo studio canadese Ménard Dworkind Architecture & Design (MRDK), è stato concepito tenendo conto delle nuove esigenze legate alle misure di contenimento della pandemia: sono infatti stati introdotti spazi dedicati al servizio da asporto e banconi ai quali è possibile accomodarsi per un caffè o un pasto veloce.
Entrando nel locale, dall’esterno o dalla lobby dell’hotel, gli avventori trovano subito a sinistra il Caffè Misu e a destra il bancone su cui vengono sfornate le pizze; proseguendo il percorso, incontrano la sala del ristorante e il bar, affiancato su tre lati da una ventina di sgabelli alti. Quest’area si distingue dal resto del locale poiché è collocata qualche gradino più in alto e presenta una palette di colori più scura abbinata a un’illuminazione soffusa, a creare un ambiente intimo, scaldato da un’atmosfera lounge. Con la sua sagoma asimmetrica disposta in diagonale, il bancone del bar introduce nella composizione planimetrica una prospettiva insolita e dinamica, esaltata anche dall’elemento a forma di piramide rovesciata che scende dal soffitto, costituito da pannelli acustici, al quale sono appesi quattro corpi illuminanti disegnati come parallelepipedi rivestiti in legno di noce.
Le lampade disegnate su misura, come quella a sospensione composta da dischi metallici impilati, gli arredi dal gusto retrò, le vivaci finiture e le numerose piante concorrono a definire un’inedita commistione di stili, fatta di accostamenti inaspettati sul piano dei colori e dei materiali, che rappresenta il tratto distintivo del progetto. L’attenzione per i dettagli, inquadrata in una logica di coesione per cui ogni singolo elemento fa parte di un’unica narrazione che definisce l’esperienza del visitatore, è alla base della filosofia progettuale dello studio di Montréal MRDK, nato alcuni anni fa dalla fusione di Atelier Mainor e David Dworkind Architecture. L’approccio sperimentale e di volta in volta personalizzato che caratterizza lo studio trova piena espressione nel progetto, che rispecchia in maniera fedele ma non convenzionale lo spirito dell’attività di ristorazione.
Luogo: Montréal, Québec, Canada
Committente: Lucky Belly Group
Completamento: 2021
Superficie lorda: 1.190 m2
Progetto degli interni: Ménard Dworkind architecture & design (MRDK)
Appaltatore principale: Groupe DACA
Fotografie di David Dworkind, courtesy Ménard Dworkind architecture & design (MRDK)
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