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Palazzo Eden, an urban regeneration in Udine

Archest

Mixed Use  /  Completed
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La realizzazione di Palazzo EDEN è tecnicamente un intervento di ristrutturazione edilizia anche se si configura in realtà come un progetto di vera e propria rigenerazione urbana. L’edificio è inserito in un contesto molto sensibile, si confronta con le maggiori preesistenze architettoniche del centro cittadino e con un paesaggio urbano e un patrimonio identitario ben consolidati.
La scelta di un intervento di ristrutturazione e non di nuova costruzione deriva anche dalla volontà di contenere l’impatto delle lavorazioni di cantiere.
In luogo dell’edificio oggetto di intervento di ristrutturazione c’era il Cinema Eden, progettato in stile liberty dall'architetto udinese Provino Valle e realizzato nel medesimo periodo nel quale si portavano a compimento i lavori di costruzione del Municipio di Udine, opera dell'architetto Raimondo D'Aronco del 1910.
Palazzo Eden, precedentemente chiamato Palazzo Upim, è collocato a Udine in pieno centro storico, di fronte alla sede degli uffici comunali; posto alla testa di un isolato, Palazzo Upim era delimitato su tre lati dalle strade del centro cittadino; al piano terra, su questi tre lati presentava un portico. L’edificio esistente era chiuso quasi completamente attorno a una piccola corte e fronteggia il palazzo del Municipio per circa 52 metri, mentre il lato corto misurava circa 43 metri. Esso, constava di due livelli interrati e cinque fuori terra, alcuni dei quali -quelli in sommità- arretrati rispetto ai fronti perimetrali. I piani -1, terra e +1 ospitavano i grandi magazzini di Udine; i restanti piani invece erano destinati a residenza e uffici. Il secondo piano interrato era destinato a deposito.
Conformemente alle Norme di Piano (“volume utile” non superiore a quello esistente e” altezza dell’edificio” inferiore a quella del prospiciente Palazzo D’Aronco), nel rinnovato edificio dal secondo piano in su sono state realizzate 31 unità residenziali; i piani precedentemente a destinazione “commerciale” sono destinati a funzioni direzionali e commerciali, mentre i piani interrati sono adibito ad autorimesse.
Dell’edificio esistente è stata mantenuta una parte della struttura portante in cemento armato, poi integrata con due piani in sopraelevazione la cui volumetria è stata reperita dalla parziale demolizione delle ali sud- est e sud-ovest dell’edificio. Questa trasformazione ha permesso una nuova articolazione dei volumi con conseguente maggior apertura della corte interna verso i Giardini Morpurgo che consente una sostanziale miglior esposizione, soleggiamento, e visuale sulla piazza del Duomo. Le unità residenziali hanno tutte un doppio affaccio: su strada e sulla corte interna aperta verso sud.
Il prospetto dei nuovi piani terra e primo sono caratterizzati da una sorta di “ordine gigante”, per meglio rapportarsi con il prospicente Palazzo D’Aronco: le vetrine del piano terra sono replicate al primo piano tra i pilastri da cui sporgono come una serie di teche vetrate e si presentano quindi come una successione sospesa di volumi.
I piani residenziali invece sono disegnati da evidenti marcapiani, tra i quali si muovono, quasi a scorrere, dei pannelli in grande formato di gres ede aperture di differenti dimensioni. Un sistema di logge caratterizza i piani secondo e terzo. Gli altri piani residenziali, arretrati rispetto al filo di facciata su strada, sono invece caratterizzati da ampie terrazze.
Oltre alla riconfigurazione del volume esistente, l’altra scelta progettuale è stata quella che ha portato ad una nuova definizione dell’angolo a nord, per meglio raffrontarsi con la corrispondente torre di Palazzo D’Aronco, ricercando con essa quel dialogo presente al tempo del Cinema Eden, in modo tale da realizzare nuovamente “la porta di ingresso” al centro storico. Al tempo stesso trova compiutezza il prospetto su piazza Libertà.
Per la definizione del nuovo angolo a completamento del fronte su Piazza della Libertà si è ritenuto necessario sviluppare un elemento che riproponesse in primis le proporzioni della torre d’angolo di Palazzo D’Aronco, recuperando anche un certo sviluppo in altezza, pur non superandola: al di sopra del “basamento” commerciale, in corrispondenza della piega in angolo, i marcapiani del secondo livello salgono verso l’alto per riunirsi in una sorta di portale. Dal quarto piano, il portale si libera in una sorta di quinta o doppio fronte, un elemento non strutturale che non segue l’arretramento dei piani superiori e che è da questi del tutto distaccato.
La soluzione di un angolo smaterializzato che si manifesta come un doppio fronte, apparendo poi come una sorta di articolazione o snodo tra la parte in sopraelevazione e quella esistente, risulta necessaria nel rispetto normativo delle distanze dagli edifici circostanti.
L’”angolo”, il punto di vista più importante dell’edificio, diventa il fronte principale:
Si restituisce all'angolo la propria indipendenza nel confronto con la torre di Palazzo D’Aronco; la soluzione d’angolo diventa elemento di spicco e di maggior caratterizzazione dell'edificio e, con il Municipio, ricostruisce una serie di rapporti e proporzioni urbane perdute con la demolizione del vecchio cinema.
Un aspetto fondamentale del progetto è rappresentato dalla scelta dei materiali e dei colori: il risultato che si è voluto ottenere è quello di un edificio che ben si armonizzi con l’intorno presentando i toni caldi delle cortine edilizie dei centri storici, differenziandosi da Palazzo D’Aronco, unico nel contesto per il tipo di materiale e cromia.
Data la complessità dell’intervento e la delicatezza del contesto, e di un vincolo di tutela indiretta presente su parte dell’intervento, durante la fase di ideazione e di progettazione sono stati numerosi gli incontri tra i progettisti e la “Soprintendenza”, un dialogo che ha portato all’elaborazione condivisa del progetto di rigenerazione di Palazzo Eden.

Credits

 Udine
 Italia
 IRIDE (Immobiliare Rizzani de Eccher SpA)
 05/2021
 8208 mq
 arch. Gaetano De Napoli, arch. Daniele Bazzaro, arch. Annamaria Coccolo
 Coordinatore per la progettazione: ing. Stefano Costantini Team: arch. Lorenzo Paroni, arch. Tommaso Iaiza, arch. Francesco Tessaro, arch. Simone Rossi - Coordinatore per la progettazione strutturale: ing. Remo Livoni - Team per la progettazione strutturale: ing. David Panerai, ing. Giulia Basaldella, ing. Piero Gratton - Direttore Lavori: ing. Stefano Costantini
 Rizzani de Eccher S.p.A.
 Progettazione impiantistica: Ht Engineering - Verifiche acustiche: StudiodiAcustica D'Ambrosio
 Impianti meccanici: Idrotermica Buttrio - Impianti tecnologici: Ranzato Impianti Srl - Impianti elettrici: 2R impianti - Fornitura porte interne: Barausse Srl - Opere a verde: Vivai D'andreis
 Archest srl

Curriculum

Archest s.r.l. è una società indipendente di pianificatori, progettisti, tecnici specializzati, ingegneri e consulenti con una notevole esperienza nella progettazione, management e direzione lavori di opere pubbliche e private.
Archest è in grado di fornire soluzioni progettuali complete, sia per committenti pubblici che privati, dagli studi di fattibilità e concept design ai disegni esecutivi fino ai documenti as-built, integrando esperienze e competenze specifiche su diversi settori tecnico-specialistici, su opere quali: scuole, ospedali e residenze, uffici, stabilimenti industriali e produttivi, impianti sportivi, paesaggio, infrastrutture, reti stradali e ferroviarie, ponti e viadotti.
Negli ultimi vent'anni Archest ha acquisito ampie esperienze e competenze in Russia e nell'area dell'ex-URSS.
Al fine di garantire che il lavoro sia sempre di altissimo livello, Archest è certificata ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 e ISO 45001:2018 dal principale ente di certificazione SGS.

http://www.archest.it/it/

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