Arbau Studio - Spazio aperto sul bastione
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Spazio aperto sul bastione

Arbau Studio

Landscape  /  Completed
Arbau Studio
L’intervento riguarda il ridisegno uno spazio aperto di pertinenza dell’Hotel Carlton a Treviso, fortemente degradato ma posto in un luogo d’eccezione: il bastione delle mura cinquecentesche di nei pressi di Porta Altinia. Questo spazio funge anche da copertura della sottostante sala cinematografica, inserita all’interno del volume della fortificazione muraria.
Il sito è di grandissimo valore storico-monumentale e vincolato ai sensi del DLgs 42/2004 sia come bene culturale che per il suo valore paesaggistico.
Prima dell’intervento lo spazio era utilizzato come parcheggio e come accesso secondario all’hotel, ora invece il suo utilizzo è multifunzionale e può cambiare a seconda delle necessità: terrazze per la colazione all’aperto, per feste, per eventi o semplicemente per il relax, area sosta, accesso non più secondario ma principale alle sale colazione e convegni.
L’ambito è diviso in tre parti principali: la terrazza superiore, su cui si affacciano direttamente gli spazi di ristorazione e di convegno dell’hotel; la terrazza intermedia, trattata come un giardino; il grande spazio circolare sopra il bastione, per l’accesso in auto, in bicicletta o a piedi.
I tre spazi sono collegati tra loro da scalinate e rampe, poste in posizione disassata tra di loro.
La terrazza superiore è perimetrata su due lati da una panca, in corrispondenza del dislivello con la terrazza inferiore, che funge anche da parapetto e che viene usata per la sala colazione all’aperto. Nel punto di maggior dislivello delle terrazze è collocato un parapetto con un disegno che ricorda lo skyline della città murata.
La scelta dei materiali, dei colori e della vegetazione è volta a valorizzare la vista delle mura, pur con l’adozione di un linguaggio contemporaneo e a smorzare visivamente l’impatto del costruito,.
La pavimentazione in pietra naturale è stata realizzata in porfido ad opus incertum per la parte più bassa, di forma circolare, e in archite con posa a disegno geometrico per le due terrazze.
Il porfido è stato scelto con diverse tonalità di colore direttamente nella cava trentina e posato con un effetto cromatico sfumato. La scelta della posa ad opus incertum e della variazione cromatica aveva l’obiettivo di non sovrapporre un disegno geometrico forte e riconoscibile al segno circolare delle mura, che si è voluto valorizzare il più possibile: l’effetto continuo e materico dialoga con la forma dello spazio.
Per la pavimentazione in archite delle terrazze si è studiato un disegno a correre con tagli a 45°, tale da impreziosirle e tale da ridurre al minimo gli sfridi.
Il dislivello tra la parte circolare e l’ingresso alle sale dell’hotel (oltre due metri) è stato risolto con una serie di piani terrazzati, i cui salti di quota sono segnati da fioriere metalliche che ospitano essenze resistenti e sempreverdi.
Le piante utilizzate tengono conto delle problematiche condizioni climatiche del luogo: esso infatti è esposto a sud e l’assenza quasi totale di ombra, dovuta alla sua posizione sopraelevata, rende difficile la sopravvivenza di molte specie arboree ed arbustive.
Alcune palme già adulte e sane, già presenti nel luogo, sono state ricollocate lungo il bordo del bastione.
Particolare attenzione è stata posta al rapporto con le mura, sia considerate nella loro morfologia complessiva sia nei loro materiali costitutivi.
Questa attenzione è stata duplice: ha interessato la vista dall’esterno, da cui il sito sito risulta particolarmente ben visibile per la presenza di un cavalcavia stradale, oltre che quella dallo spazio stesso in cima al bastione.
Il nuovo intervento oltre a relazionarsi visivamente con il manufatto storico delle mura doveva anche risolvere il problema della protezione del bordo superiore del bastione da possibili urti dovuti all’uso dello spazio per sosta auto, per contenerne lo stato di degrado già in corso.
Per questo motivo sono stati disegnati degli archi di cerchio di metallo di diversa altezza e diametro, che in parte si sovrappongono tra di loro e che lasciano uno spazio rispetto al bordo delle mura, dove sono state collocate delle piante.
Il colore di questi gusci metallici, come pure delle fioriere delle terrazze, è stato studiato in rapporto al materiale costitutivo delle mura (laterizio): per questo si è scelta una verniciatura a diverse tonalità di marrone, combinate in modo tale da non avere una superficie cromaticamente omogenea, ma cangiante in base all’angolazione visiva e alla luce.
Gli elementi di metallo si ritrovano in tutti gli ambiti dell’intervento e gli conferiscono unità di linguaggio. Il loro disegno minimale e il materiale contemporaneo segnano in modo chiaro, ma discreto, la differenza tra nuovo ed antico: tra questi c’è sempre una piccola distanza fisica, non si toccano, così come una distanza di linguaggio, non si confondono.
Le luci sono state studiate in stretta relazione con gli spazi, con particolare riguardo al loro rapporto con la forma circolare del bastione e con i diversi livelli delle terrazze.
Lo spazio circolare è illuminato lievemente, con corpi luce posti a distanza regolare e fissati sui gusci metallici.
Scale, rampe e panca sono invece illuminati con strisce led inserite in modo invisibile negli spessori, che sottolineano la forma curva e l’inclinazione nelle rampe, i gradini nelle scale e la forma della panca.
Le luci servono più a guidare i movimenti delle persone, che ad illuminare chiaramente gli spazi.
In due punti, all’ingresso dal basso dalla città e nella rampa di accesso alla prima terrazza, le lamiere hanno un taglio laser retroilluminato con il logo dell’hotel, che funge da insegna discreta.

Credits

 Treviso
 Italia
 Hotel Carlton
 02/2018
 1100 mq
 Marta Baretti e Sara Carbonera
 Marta Baretti e Sara Carbonera, collaboratori Andrea Gava, Enrico Bortoluzzi
 Guain costruzioni e restauri
 Camilla Zanarotti (per il progetto del verde)
 Francesco Castagna

Curriculum

Arbau studio è stato fondato nel 2000 a Treviso da Sara Carbonera e Marta Baretti e si occupa di progetti che interessano diversi ambiti professionali.
Lo studio ha sviluppato progetti di rigenerazione urbana, piani urbanistici, interventi paesaggistici, progettato nuove architetture ed interventi sul patrimonio esistente, curato il design di spazi interni ed esterni, rendendo ogni intervento su misura. Il design di alcuni elementi dei progetti e la scelta dei materiali sconfinano spesso nell’unicità e nel linguaggio del mondo dell’arte, con il quale lo studio ha un forte scambio.
Arbau è stato premiato in una trentina di concorsi nazionali ed internazionali. I progetti sono stati pubblicati in riviste di settore e hanno ricevuto diversi premi (selezioni per la Medaglia D’Oro, Premio Piccinato per l’Urbanistica, Premio Architettura Città di Oderzo).
Hanno svolto attività didattica alle Università di Venezia e di Udine e partecipato come relatrice in diversi convegni.

http://www.arbau.org

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