Monolite kitchen
Il progetto di questa cucina è una storia a sé, parte di un intervento di ristrutturazione di una villetta di fine anni 60', nato dalle esigenze della clientela e dai vincoli urbanistici presenti sul lotto. Il pensiero progettuale si è da subito indirizzato verso l'utilizzo della terrazza come zona soggiorno/pranzo /barbecue estiva, da qui il posizionamento della cucina-pranzo nel primo ambiente chiuso adiacente. La zona giorno distribuita su una pianta ad L è costituita dall'ingresso soggiorno su un lato che attraverso un disimpegno aperto comunica con il bagno del piano e l'ambiente cucina/pranzo di circa 20 mq. Quest'ultimo ambiente confina su tre lati con l'esterno, dotato di altrettante aperture che consentono la penetrazione dei raggi solari durante l'arco della giornata dal sorgere al tramonto, ciò determina una consistente luminosità ed un ottima ventilazione naturale. L'ambiente cucina pensato come tradizionale focolare domestico, racchiude in se la zona di preparazione e cottura oltre lo spazio dedicato alla consumazione dei cibi, si sviluppa in un locale a pianta quadrata abbastanza rigido nelle forme e nelle sue linee pur godendo di un buon equilibrio dimensionale. Da questi presupposti nasce l'idea di realizzare una cucina arroccata sulla parete come fosse un pezzo di roccia che si affacciasse sulla terrazza, dotata di una finestra a nastro che fungesse da passavivande a servire l'ampia zona pranzo esterna. Poi l'elemento ad isola centrale volutamente monolitico, asimmettrico, bianco, puro ed essenziale a concentrare su di se tutte le attenzioni, a determinare nuove linee, dove far scorrere lo sguardo...Elemento di rottura nello spazio domestico e nello stesso tempo generatore di stimoli, di interazioni...chiaramente non dimenticando le funzionalità richieste dal vivere quotidiano della famiglia ed anche di quelle necessarie a soddisfare i momenti di condivisione con gli ospiti....come fosse un blocco di marmo bianco scolpito... diceva Rodin “scelgo un blocco di marmo e tolgo tutto quello che non mi serve”.
Gli “ingredienti” di questa ricetta artigianale scaturita dall'idea progettuale, sono i materiali duttili e plasmabili come il Krion solid surface di Porcellanosa, per i rivestimenti, la struttura in stratificato di Okumè, rivestita con laminati HPL bianchi e “beton stromboli”, il tutto cucinato dall'abilità degli chef artigiani di “Il Falegname di Butti Angelo”di Codogno.
Credits
Maleo
Italia
Privato
02/2018
180 mq
Architetto Samuele Arrighi
Arch. Antonella Mantegazza
Il Falegname di Butti Angelo
Giuseppe Arrighi
Curriculum
Cresciuto nel mondo delle costruzioni si dedica giovanissimo all’Architetture ed al Design, dal 83 al 92 viaggiando matura esperienze temporanee, con diversi studi di architettura in Italia ed all’estero.
Nel 1992 si laurea ed apre il proprio studio “Laboratorio di Architettura&design” realizzando molteplici progetti architettonici e di interni, in ambito residenziale, turistico ricettivo, commerciale, show-room espositivi, bar, ristorazione e locali di pubblico spettacolo. Realizza interventi sia di di opere pubbliche che private, in ogni parte d'Italia ed all'estero, spingendosi quando possibile alla progettazione di interni, al lighting design, con arredi su misura, soprattutto cucine realizzate artigianalmente.
Dal 2015 con il collega Arch. Paolo Tosi apre il nuovo ufficio A+T Itarchitects, nato dalla collaborazione di due Architetti con la stessa passione. Durante la sua carriera vince diversi premi e concorsi pubblicati su riviste di settire,quotidiani e libri.