Trudo Vertical Forest, nasce il primo Bosco Verticale di edilizia sociale
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Trudo Vertical Forest, il primo Bosco Verticale di edilizia sociale

A Eindhoven, la torre di 19 piani conta 135 alberi e più di 10.000 arbusti

Stefano Boeri Architetti

Trudo Vertical Forest, nasce il primo Bosco Verticale di edilizia sociale
Scritto da Redazione The Plan -

Ogni Bosco Verticale è unico e irripetibile: quello di Eindhoven, il Trudo Vertical Forest, è il primo a essere progettato e modellato per adattarsi alle necessità di una social housing. Realizzato dallo studio Stefano Boeri Architetti in collaborazione con la sua partner e direttrice di progetto, Francesca Cesa Bianchi, e inaugurato alla fine del 2021, ha rappresentato una sfida nella sfida, riprendendo cioè quelle più peculiari del Bosco Verticale, come lo sono state a partire da quello di Milano, aggiungendoci quelle di una struttura residenziale accessibile anche alle famiglie meno abbienti o alle giovani coppie.

Il primo Bosco Verticale di Milano, infatti, inaugurato nel 2014, è stato prima di tutto un grande esperimento, un prototipo di casa per gli alberi, per la natura e per le persone allo stesso tempo, ma è stato anche un’esplorazione di nuove modalità di relazione con gli altri e con le altre forme di vita possibili. A tutto ciò, nel caso del progetto olandese, si è voluta aggiungere la sfida di renderlo adatto alla sua variante di social housing, rimuovendo dunque barriere di accessibilità.

Per approfondire come è nato il progetto simbiotico tra architettura e natura del Bosco Verticale di Milano puoi leggere un’anteprima dell’articolo pubblicato su THE PLAN 85.

Trudo Vertical Forest, Stefano Boeri Architetti; ©Paolo Rosselli, courtesy of Stefano Boeri Architetti

«Vivere a contatto con gli alberi, il verde e goderne i vantaggi non è prerogativa solo di qualcuno, dei più ricchi, ma può diventare una scelta possibile per milioni di cittadini del mondo», ha sottolineato l’architetto Stefano Boeri, obiettivo che è stato possibile raggiungere anche grazie ad alcune specifiche scelte architettoniche di ottimizzazione dei consumi e dei costi: «Grazie all’utilizzo della prefabbricazione, alla razionalizzazione di alcune soluzioni tecniche di facciata e quindi all’ottimizzazione delle risorse – ha aggiunto Francesca Cesa Bianchi –, il Bosco Verticale di Trudo raggiunge la sostenibilità economica, imprescindibile in edifici destinati all’edilizia sociale».

 

Quali sono le caratteristiche strutturali

Trudo Vertical Forest, Stefano Boeri Architetti; ©Paolo Rosselli, courtesy of Stefano Boeri Architetti

Il Trudo Vertical Forest è dunque una torre residenziale di 19 piani per 70 m di altezza, all’interno della quale vi sono 125 appartamenti a canone calmierato. Questi sono di dimensioni piuttosto ridotte, intorno ai 50 m2 l’uno, ma dotate di una terrazza di oltre 4 m2. La caratteristica dei balconi e, di conseguenza, dell’intero edificio, è proprio quella di ospitare un microambiente naturale con alberi e arbusti: complessivamente, tutte e quattro le facciate della torre si riconoscono per i 135 alberi e gli oltre 10.000 arbusti e piante.

La progettazione della componente organica del Trudo Vertical Forest è stata curata dallo studio Laura Gatti, agronoma già coinvolta anche nella realizzazione del Bosco Verticale di Milano. Nel caso di Eindhoven, il lavoro è stato portato avanti in stretto dialogo con lo studio DuPrè Groenprojecten di Helmond e il vivaio Van den Berk di Sint-Oedenrode. Nell’ottica della razionalizzazione delle spese, la manutenzione dell'intero complesso, compresi quella degli impianti, è affidata alla collettività dei residenti ed è gestita direttamente da Sint Trudo, committente dell’edificio. La squadra di manutenzione che esegue la manutenzione del verde da grandi altezze è poi gestita da giardinieri volanti.

 

Quali sono i vantaggi del Bosco Verticale

Trudo Vertical Forest, Stefano Boeri Architetti; ©Paolo Rosselli, courtesy of Stefano Boeri Architetti

Ciò significa dunque che, grazie a Trudo Vertical Forest, all’interno dell’ambiente metropolitano di Eindhoven è stato creato un nuovo habitat verde, un nuovo sviluppo della biodiversità, un vero ecosistema alimentato dalla compresenza di oltre 70 specie vegetali diverse. L’obiettivo ultimo è del resto quello di contribuire alla creazione di un filtro verde per la città, capace di assorbire parte delle polveri sottili e della CO2, di produrre ossigeno e di proteggere dall’inquinamento acustico. Il filtro creato dalla vegetazione, inoltre, è un importante mezzo di riduzione dei consumi energetici: le essenze vegetali hanno le qualità per ridurre l’escursione termica tra esterno e interno e, nei periodi estivi, riducono il riscaldamento delle facciate.

 

Come si possono razionalizzare i costi

Trudo Vertical Forest, Stefano Boeri Architetti; ©Paolo Rosselli, courtesy of Stefano Boeri Architetti

Come detto, la razionalizzazione e la riduzione dei costi sono elementi essenziali per la sostenibilità di un Bosco Verticale in versione social housing: fondamentali, a tal proposito, sono state l’esperienza maturata dallo studio a partire dal Bosco Verticale di Milano e la combinazione di tecnologie costruttive di ultima generazione come la prefabbricazione della parte principale dell’edificio. Inoltre vi sono quattro vasche di raccolta per 20.000 litri di acqua piovana ciascuna.

Gli appartamenti sono stati assegnati, secondo criteri di necessità, sulla base di un sorteggio. Tutti godono di un affitto sociale calmierato, con 30 appartamenti destinati in particolare a soggetti svantaggiati (richiedenti asilo, rifugiati politici, persone con disabilità).

Pochi mesi fa ha presto vita anche il primo Bosco Verticale della Cina: puoi scoprirlo qui.

 

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Credits

Location: Eindhoven, Netherlands
Architect: Stefano Boeri Architetti
Partner and project director: Francesca Cesa Bianchi
Facades landscape design: Studio Laura Gatti
Client: Sint Trudo
Photography by Paolo Rosselli, courtesy of Stefano Boeri Architetti

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