Il parco appartiene alla prima fase del Yangpu Bridge Area Riverside Plan insieme al centro intermodale ferry-metro-bus-taxi-parking
Uno spazio verde dall’importante valore strategico, di connessione tra angoli della città, tra epoche e soprattutto tra persone: il primo stralcio del progetto di riqualificazione dell’ampia area circostante al Yangpu Bridge, composto dallo Shanghai Zero Carbon Park e dal centro intermodale per traghetti, metro, bus, taxi e auto, è stato da poco concluso. Firmato dallo studio Abalos+Sentkiewicz AS+ (in collaborazione con Atelier L+) e parte di un più ampio progetto partito con un bando di concorso e andato modificandosi in seguito alla pandemia, questo primo traguardo rappresenta un modello di riqualificazione e di riabilitazione di una porzione di territorio cruciale: l’obiettivo finale di questo ampio piano di intervento è infatti quello di ridare vigore a un importante nodo infrastrutturale, al lungofiume affacciato sull’Huangpu per un tratto di quasi due chilometri e a una vastissima area di mezzo milione di metri quadrati da trasformare in un luogo della memoria, della conoscenza e delle infrastrutture (dai trasporti ai sistemi idrici). Un modo per portare avanti anche la memoria di un'area dall’antica storia industriale: un volano per l’economia di ieri e di oggi.
Come parte di un sistema dagli elementi concentrici e interconnessi, lo Zero Carbon Park può dunque essere considerato il nodo centrale di una complessa interdipendenza tra cinque diversi sistemi, definiti Green System, Memory System, Water System, Infrastructure System e Knowledge System. Il cuore di questo parco, la cui area si trova a un paio di chilometri di distanza dal centro di Shanghai, è rappresentato da una valle centrale densamente alberata dedicata alla ricostruzione dell’ambiente ideale per una foresta di mangrovie. A sua volta, tale valle centrale è circondata da ulteriori zone a verde dalle forme sinuose, da percorsi pedonali, da aree sportive e da spazi panoramici di diverse dimensioni. È l’architettura che si integra e a tratti scompare nel paesaggio, dimostrando il proprio carattere discreto.
Come anticipato, del primo stralcio del progetto fa parte anche il centro intermodale ferry-metro-bus-taxi-parking, così da sottolineare ancora una volta come alla base della filosofia progettuale vi sia un’organizzazione degli spazi funzionale a una migliore comunicazione e a una più fluida interazione tra abitanti, visitatori, passanti e lavoratori. In questo discorso rientra in realtà tutto il sistema infrastrutturale, che prevede un agevole collegamento tra la stazione Ningguo di attracco dei ferry boat, la metropolitana e i bus. Allo stesso tempo, poi, un miglioramento riguarda anche il sistema pedonale, rendendo l’interazione tra i vari settori quasi “fluttuante”.
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Le nuove esigenze emerse in seguito alla pandemia di Covid-19, la necessità di maggiori spazi all’aperto dedicati alla socialità e allo sport hanno portato a ulteriori sviluppi del progetto: si è dato vita dunque a una seconda fase del progetto, in progress e comprendente un ampliamento del Carbon Park e un profondo e innovativo riuso adattivo delle antiche strutture industriali del sito in funzione culturale, sociale e sportiva, integrando e incrementando così i centri per gli sport invernali e su ghiaccio.
First phase
Location: Shanghai, China
Architects and Location: Abalos+Sentkiewicz AS+ and Atelier L+
Client: Shanghai Local Government
Green Space Area: 24.353 m2
Built Facilities Area: 21.400 m2
Completion: 2022
Heritage: Plácido González, Nuria Enguita, Vicente Todolí
Facilities: Aleksandar Ivancic, Oriol Gavalda (Aiguasol)
Second phase
Location: Shanghai, China
Architects and Location: Abalos+Sentkiewicz AS+, Atelier L+, Archi-Union and Deshaus
Client: Shanghai Local Government
Engineering: TJAD- Shanghai Tongji Urban Planning and Design Institute
Completion: in progress
All images courtesy of Abalos+Sentkiewicz AS+