Architettura industriale, per coniugare riconoscibilità dell’insediamento, strategie di vivibilità dell’edificio, strategie di contenimento per il dispendio energetico: il progetto dello studio Onsite introduce nella semplicità dell’organizzazione planimetrica, che accetta il confine stradale come margine della costruzione, ponderati e complessi elementi di riflessione. L’edificio è destinato a laboratori di ricerca e produzione, unitamente agli uffici direzionali ed amministrativi: l’obiettivo di identificazione aziendale si riconduce all’idea di contrassegnare il contesto ambientale con una forma architettonica saliente, memorizzabile nell’applicazione dei materiali. Ricerca architettonica coerente all’idea di un luogo dove si definiscono elementi di ricerca produttiva, strategie aziendali, commercializzazione: l’architettura propone un pensiero, percorre strade d’attenzione, individua valori creativi, funzionali, razionali. Nella sede Friem, situata in un distretto industriale nella zona ad est di Milano, la concezione dell’edificio media fra interno ed esterno, e percorre la variabilità dei prospetti in relazione non solo o non tanto di un insieme di materiali compositi che si coordinano a definire l’immagine dell’edificio, quanto in ragione di scelte progettuali di coesione e razionalità, fra obiettivi e strumenti, anche espressivi. Il rivestimento, il materiale adottato, le sue potenzialità di declinazione per una composizione efficace dei prospetti, il rapporto fondamentale fra parti cieche e parti trasparenti (e, punto non secondario, quale gradazione di trasparenza implicare). Tecnologia dell’espressione e della funzionalità: il rivestimento, che in ogni caso determina applicazioni di parete ventilata, consiste in lamiere sagomate in acciaio inox opaco. L’involucro percorre i prospetti dell’edificio a L, situato ad un incrocio viario, in due modalità: lamiere forate e lamiere piene, per formare pareti cieche e per correlarsi alle aperture finestrate retrostanti. Involucro di lamiere piene, per costituire ambienti con affaccio monodirezionale che devono rispettare criteri di riservatezza: lo spazio dedicato al laboratorio a piano terreno si rivolge verso l’interno del lotto, verso il giardino progettato con un disegno liberamente organico e con addensamenti di terreno in leggero rilievo ad ospitare le essenze vegetali. L’involucro a lamiere forate si relaziona con le pareti vetrate degli uffici: creare filtri per la luminosità, selezionare rapporti di maggiore o minore riservatezza, inquadrare un ritmo variabile nella tessitura per render differente la consistenza dei prospetti, attraverso settori più o meno aperti, secondo la diversa aggregazione dei singoli elementi scatolari di lamiera traforata. Effetti molteplici si determinano negli spazi interni: una trasparenza arabescata, la sovrapposizione della tessitura dell’involucro esterno ai riquadri dei montanti in alluminio della facciata continua, la presenza dei pilastri in acciaio della struttura portante, le pareti divisorie interne in vetro acidato, che sembrano riprodurre in altro materiale la frammentazione luminosa dell’involucro esterno. La mediazione continua fra nuclei di compattezza e forme della permeabilità rappresenta insieme la radice e i termini fra i quali si orienta il progetto architettonico. Punti di accumulazione, e di variazione ulteriore nella sequenza dei prospetti, si introducono con la torre della centrale termica e con la presenza di aggetti e ballatoi. La torre della centrale termica diviene elemento segnaletico rilevante, innalzandosi sui due piani fuori terra della costruzione: lo schermo in lamiera inox forata racchiude la parte superiore della torre, mentre la sagomatura in lamiera piena aderisce all’idea di un basamento compatto a due piani. Nella correlazione degli elementi nei prospetti, coordinata e non oppositiva, si integrano gli aggetti della costruzione. Verso l’esterno, un loggiato corre al piano superiore lungo il prospetto est, a sbalzo sul filo di facciata, ed inscatolato in un carter metallico che lo protegge come una cornice rettangolare. Sul fronte sud verso il giardino, il piano superiore, in cui si collocano gli uffici direzionali, determina un forte sbalzo, che copre la rampa di collegamento al giardino, per superare il leggero dislivello fra soletta dell’edificio e terreno. L’ingresso all’edificio è segnalato dalla rampa d’accesso e dalla parete vetrata che interrompe la continuità dell’involucro in lamiera, che muta consistenza attorno all’ingresso, da piena a forata. La zona d’accoglienza, su cui si apre uno spazio parziale a doppia altezza, è lo snodo dei percorsi verso uffici e laboratorio e determina un cannocchiale visivo fra l’ingresso e il giardino. L’edificio, a struttura in cemento armato e pilastri in acciaio, ottimizza gli obiettivi energetici ed ecologici con sistemi impiantistici a pompa di calore ed attrezzatura per il recupero delle acque piovane.
Francesco Pagliari
Luogo: Segrate, Milano
Committente: Friem
Anno di Realizzazione: 2010
Superficie Costruita: 2100 m2
Architetti: Onsitestudio
Design Team: Thilo de Gregorio, Rossella Locatelli, Francesco Marilli, Mariana Sendas, Giulia Vrespa, Roberto Lamanna
Impresa di Costruzione: Edildam
Consulenti
Strutture: CeAS Centro di Analisi Strutturale
Impianti Meccanici ed Elettrici: Primeco
Fornitori Opere
Impiantistiche: Ambrosiana Impianti
Impianti Elettrici e Sistema di Supervisione: Telmotor
Arredi: Unifor
Struttura Metallica e Involucro: Stahlbau Pichler
Fotografie: Helene Binet, Filippo Romano
Onsitestudio
Onsitestudio è un laboratorio di progettazione fondato nel 2006 da Angelo Lunati e Luca Varesi, rispettivamente architetto e ingegnere. La complementarietà di approccio dovuta alla diversa formazione universitaria costituisce una ricchezza ed una sfida per il progetto di architettura. Attualmente il team conta 7 architetti progettisti e 1 responsabile amministrativo. I temi di ricerca privilegiati dallo studio indagano nuove soluzioni spaziali per la città ed il paesaggio contemporaneo attraverso la reinterpretazione delle specificità dei luoghi nonché nuove forme di interazione tra l’architettura e lo scenario contemporaneo, sia in contesti stratificati che in quelli in trasformazione.
Angelo Lunati
Angelo Lunati (1973) è architetto, iscritto all’Ordine degli Architetti della Provincia di Milano. Si è laureato al Politecnico di Milano nel 1998 e ha studiato anche presso la Facoltà di Architettura di Porto. Prima di fondare Onsitestudio ha acquisito esperienza professionale lavorando per SMP, Studio Montanari & Partners. Attualmente è docente universitario di design urbano presso il Politecnico di Milano.
Luca Varesi
Luca Varesi (1970) è ingegnere, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano. Si è laureato in ingegneria civile presso il Politecnico di Milano nel 1996. Prima di fondare Onsitestudio, dove attualmente è Direttore Tecnico, ha acquisito esperienza di project manager lavorando presso SMP, Studio Montanari & Partners, su diversi progetti nel settore pubblico e privato.