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Notre-Dame a Montréal: triplex che si fondono con un contesto dalle mille forme

Mattoni a vista, legno carbonizzato e scale metalliche esterne danno personalità al progetto

Le Borgne Rizk Architecture

Notre-Dame, Montréal: triplex che si fondono con il contesto
Scritto da Redazione The Plan -

Il progetto Notre Dame firmato dallo studio Le Borgne Rizk Architecture a Montréal, in Canada, rispetta la tradizione locale e al contempo guarda verso il futuro, grazie alle linee nette delle scale esterne che partono dal piano terra e si snodano fino al secondo regalando un aspetto moderno e sofisticato agli edifici. Il volume centrale, il perfetto trait d’union dei due triplex, ospita la distribuzione verticale ed è un chiaro riferimento alla mashrabiyya, elemento tradizionale dell’architettura islamica.

 

Diverse texture avvolgono l’eleganza delle abitazioni

Le zone notte e le piccole aree adibite a studio si trovano nella parte anteriore delle unità del primo e secondo piano, mentre le zone living e le cucine sono localizzate nell’area posteriore. Al terzo piano invece, degli spazi a doppia altezza sono collegati a un mezzanino rientrante privato tramite delle scale: grazie alla posizione strategica e rientrante del tetto, è possibile godere delle bellissime viste sulla città

 

Amani Rizk, partner e co-founder, Le Borgne Rizk Architecture

«Già dalle prime fasi, ci siamo messi in gioco e abbiamo deciso di realizzare un edificio che avesse un suo carattere ma che, nonostante questo, riuscisse comunque a fondersi con il tessuto urbano circostante. Il sito di progetto - nello specifico quella parte di Notre Dame Street - vede nelle vicinanze diversi edifici dalle diverse tipologie: a destra, un importante progetto residenziale e a sinistra un complesso a uso commerciale dalle forme particolari».

«Volevamo che la struttura si inserisse perfettamente nel contesto, senza però farla diventare una mera copia di ciò era già presente. Un obiettivo sfidante quando si lavora su un lotto vacante, dovendo fare attenzione e giocare con l’arretramento, l’allineamento, l’altezza e tanto altro per renderlo unico».

«Per ogni arretramento presente sulla facciata principale, e anche le coperture frontali dei pianerottoli, abbiamo optato per la finitura con la tecnica giapponese Shou Sugi Ban, letteralmente “travi di cedro bruciato”, un trattamento che prevede la carbonizzazione del legno che riveste l’esterno. Grazie a questa scelta, siamo riusciti a dare un senso di accoglienza e calore alle facciate rientranti e alla terrazza sul tetto».

Credits

Location Montreal, Canada
Completion: 2019
Architect: Le Borgne Rizk Architecture
Engineer: L2C
Client and general contractor: Cocoon Construction
Photography by Maxime Brouillet, courtesy Le Borgne Rizk Architecture

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