Nonostante in Ungheria non vi sia oggi traccia di alcuna attività eruttiva, gran parte del suolo è di origine vulcanica, il che contribuisce positivamente alla qualità del terreno, ottimo per la produzione vinicola locale, uno dei settori di maggiore esportazione del paese. L’iconico Kemenes Volcanopark Visitor Center sorge a 200 km di distanza dalla capitale Budapest, ed è stato eretto a seguito di una competizione internazionale bandita nel 2009 dal consiglio comunale di Celldomolk e culminata con la vittoria dello studio Foldes Architects, in gara con altri 44 concorrenti. Il lotto si trova in una località pianeggiante tra la città di Celldomolk e l’antico vulcano Ság, risalente a 5 milioni di anni fa.
“Per il nostro progetto abbiamo preferito evitare una semplice trasposizione dei dati del contesto, come sarebbe stato concepire un edificio museale che riprendesse la forma di un vulcano. Ci siamo invece concentrati nel cogliere la natura profonda del luogo e della sua materialità, basando il nostro concept sui materiali bruti, le cromie omogenee del calcestruzzo, le tonalità laviche del Cor-ten e la l'articolazione dello spazio che rievoca una enorme canna fumaria. Tutto questo per esprimere l’essenza di un vulcano”. Laszlo, Foldes, chief designer di Foldes Architects.
Una volta entrati all’interno dell’imponente architettura, i visitatori si trovano di fronte a due elementi che ne catturano all’istante l’attenzione. Si rimane infatti folgorati dall’atrio a tutta altezza e da una piccola apertura, posta al quinto livello, che proietta un fascio di luce mettendo in risalto il “cratere” dell’edificio, sviluppato sulla copertura piana. I materiali grezzi in facciata vengono riproposti anche all’interno, conferendo particolare consistenza agli ambienti. Il calcestruzzo a vista impera nelle pareti, il grigio-scuro della resina colora le pavimentazioni, l’acciaio caratterizza vano scala e corridoio, infine il Cor-ten connota i cubi aggettanti all’esterno.Le passerelle, studiate su più altezze e porzioni dell’edificio, collegano i suddetti cubi, tra loro diversi per dimensioni e ubicazione, che offrono al loro interno un ventaglio di funzioni, dalle sale proiezioni alle aree per installazioni creative, e presentano tutto il fascino della storia e della classificazione dei vulcani. I testi esplicativi sono stati inseriti direttamente sulle pareti senza alcun tipo di supporto, dando un tocco di raffinatezza al museo.
Se vi fosse mai passato per l’anticamera del cervello di passeggiare all’interno di una tela cubista, questa architettura fa al caso vostro, dato che sembra di essere nella Guernica di Picasso.Osservando dal basso i cubi, le pareti e le passerelle, avete la grande opportunità di cogliere la caducità e la vulnerabilità dell’esistenza umana, se paragonata a questa formidabile forza della natura.
Viktoria Szepvolgyi
Location: Celldomolk, Hungary
Client: Celldomolk City Council
Completion: 2013
Gross Floor Area: 965 m2
Cost of Construction: 1.238.000 Euros
Architects: Foldes Architects
Project Architect Team: Laszlo Foldes, Csaba Balogh, Orsolya Tatar-Gonczi
Collaborating Architects: Agnes Deigner, Levente Sirokai, Peter Sonicz
Consultants
Structural: Zoltan V. Nagy
Mechanical: Gyorgy Lederer
Electrical: Judit Balazs
Installation Design: Zsolt Vasaros
Volcanologist: David Karatson Exhibition
Concept: Gabor Sz. Szilagyi
Photography: © Tamas Bujnovszky