Dalla sagoma del lotto alla facciata, fino ai dettagli interni, questa forma diventa matrice ricorrente
Il sistema urbano di Lido di Jesolo è organizzato per direttrici parallele al litorale che per chilometri costituiscono la trama insediativa delle espansioni sviluppatesi negli anni. Allontanandosi dalla costa questo rigoroso schema di fasce parallele s’interrompe per sfrangiarsi in corrispondenza di svincoli stradali, aree industriali, nuove lottizzazioni residenziali.
Nel punto in cui le principali direttrici provenienti da nord si innestano nella viabilità del Lido di Jesolo, originando un grande svincolo viabilistico, si è articolata un’ampia area di sviluppo con piattaforme commerciali, attrazioni turistiche, complessi residenziali. All’interno di questa ampia cuspide che dal mare sembra puntare verso nord, la municipalità ha previsto di insediare il nuovo museo civico di storia naturale di Jesolo, il JMUSE progettato dallo Studio Architetti Mar, su un lotto dalla sagoma triangolare. Una forma iconica del lavoro e della progettualità di Giovanna Mar.
La forma triangolare, ricorrente sia a livello urbano sia per la forma del lotto, diventa la matrice generatrice del progetto in ogni suo dettaglio: dalla forma dei volumi alla composizione della facciata. Il triangolo è infatti la forma scelta per la pianta del volume che, al fine di restituire una proporzione interessante e armonica tra altezza e larghezza, viene frammentato in diversi elementi singoli, originando fenditure e scorci sempre di forma triangolare.
La frammentazione dei volumi ne esalta lo sviluppo in verticale, enfatizzato dai tagli tra un elemento e l’altro. Anche la distribuzione degli spazi interni consolida questa tensione verso l’alto: l’ingresso avviene attraverso un taglio sottilissimo, che sembra comprimere lo spazio, per poi aprirsi in una grande hall illuminata dall’alto da un lucernario. Dopo un passaggio angusto e costretto, il visitatore viene accolto in un spazio ampio e luminoso dove, oltre alla luce dall’alto, due aperture laterali contribuiscono a illuminare la hall e a mantenere una relazione con l’esterno.
L’uso della luce come elemento di progetto si declina nella scelta del bianco e del nero all’interno degli spazi museali: nella hall centrale tutte le superfici verticali in grado di riflettere la luce sono dipinte di bianco, quelle orizzontali di nero per enfatizzare i chiaro-scuri evidenziati dalla luce naturale.
A partire dalla hall, una lunga rampa perimetrale si snoda senza soluzione di continuità attorno allo spazio vuoto centrale che, come una lunga passeggiata, permette di accedere ai cinque livelli della struttura museale e alla grande terrazza panoramica da cui poter abbracciare la laguna e il mare, Venezia e Jesolo.
Il triangolo ritorna anche come elemento della facciata, concepita come una superficie metallica che rende uniformi e omogenei i volumi del museo: la diversa densità di foratura della lamiera metallica disegna innumerevoli triangoli scaleni nelle tonalità del grigio. Qui, la forma geometrica abbandona la sua perfezione e stabilità, per evocare una simbologia più irregolare, più lieve, più giocosa: quella lievità e leggerezza dell’estate a Jesolo.
Location: Jesolo, Venezia
Architects: Studio Architetti Mar
Built up Area: 4.600 m2
Main Contractor: Urban Costruzioni
Consultants: P.I. Luca Gabrielli, P.I. Renato Pellizzari, Ing. Paolo Ongaretto - Ing. Giorgio Marin
Photography by Andrea Pancino, courtesy of Studio Architetti Mar