La congregazione Kol Shalom voleva una sede che fosse motivo di ispirazione per i suoi fedeli, mantenesse un profilo umile e semplice e dimostrasse una grande relazione con la natura, in particolare per quanto concerne la sostenibilità. Queste sono state le tematiche cardine per l’impostazione del progetto e il punto di riferimento per l’intero iter esecutivo, che ha dato vita all’architettura. L’edificio accoglie uno spazio di preghiera (santuario), uffici amministrativi, classi, servizi, cucina con catering e spazi accessori. Il progetto è stato concepito tenendo conto dei successivi ampliamenti degli spazi religiosi e di aggregazione, così come della futura aggiunta di un nuovo livello per le classi. La prima fase è coincisa con la costruzione dell’atrio, dei servizi, degli uffici amministrativi e scolastici, mentre la seconda ha previsto la realizzazione della scuola e del santuario. La forma dell’edificio nasce dalla volontà di essere, a livello simbolico, tanto protettivo quanto accogliente. Le mura portanti esterne racchiudono le funzioni all’interno; i pannelli che le compongono sono stati personalizzati per celebrare le festività ebraiche e il legame con la natura. Il variare dei motivi lungo le pareti, così come le finestrature a nastro, fanno da contraltare al traffico veloce della vicina strada, mentre l’altezza complessiva dell’edificio si uniforma alla scala del tessuto circostante. L’arco che segnala l’ingresso principale vuole essere un elemento di accoglienza verso i fedeli; infatti la sua forma riprende quella della lettera ה, che in ebraico rappresenta il nome di Dio. L’entrata è connotata da un disegno in bronzo dell’Albero della Vita. Le pareti vetrate, tra l’accesso e le mura portanti, sono invece caratterizzate dalla presenza di un pattern dell’alfabeto ebraico. Il santuario, aperto e tranquillo, è uno spazio in cui la luce naturale filtra agevolmente grazie al soffitto alto 4,5 metri e alle finestre a tutta altezza, che lo collegano visivamente allo spazio in legno sul retro. L’arco, elemento cardine di qualsiasi santuario che ospiti una pergamena per le preghiere, è una struttura aggettante, larga 5 metri, con porte vetrate operabili su cui sono impresse raffigurazioni di scene naturali come da richiesta della committenza. Il progetto, certificato in LEED Gold, si caratterizza per la presenza di un sistema di pozzi geotermici, di un tetto verde e di un sistema di coibentazione delle pareti esterne per ridurre i ponti termici. Nel 2015, la congregazione Kol Shalom ha ricevuto l’Award of Excellence nella categoria Institutional dell’American Institute of Architects Northern Virginia. Tra gli altri riconoscimenti, si segnala il Rockville Environmental Award del 2014.
Location: Rockville, USA
Client: Congregation Kol Shalom
Completion: 2012
Gross Floor Area: 6,000 m2
Architects: Shinberg.Levinas Architects
Contractor: Whiting-Turner Contracting
Design Team: Salo Levinas, Milton Shinberg, Maria Gorodetskaya
Consultants
Structural: Shemro Engineering
MEP: Capitol Engineering Group
Civil: Macris, Hendricks and Glascock
Suppliers
Tiles: Lea Ceramiche
Photography: © Alan Karchmer