Si chiama Ashraya, la villa immersa nella campagna inglese in cemento e legno lamellare pensata per scambiare calore con il terreno freddo a 90 m sottoterra
Vado a vivere in campagna. Quante volte lo abbiamo pensato? Complici poi gli ultimi tempi non troppo felici e lo smart working, la cosiddetta svolta country sta avverando tanti sogni bucolici. La natura a portata di mano, il silenzio, l'aria pulita: queste le principali attrattive dei piccoli paesi, ma anche la possibilità di sperimentare nuovi e diversi modi di abitare.
Prendiamo ad esempio Ashraya, una low carbon house ad Aldbury, tra le Chilterns Hills inglesi (Hertfordshire), progettata dallo studio di architettura Kirkland Fraser Moor (KFM). Si tratta di una casa passiva su tre livelli la cui copertura verde è un'estensione del prato che la circonda su tutti i lati, la cui vera peculiarità è però data dall'impianto geotermico, costituito da pozzi verticali di 90 m. Questo la rende un edificio super sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico, che fa dello scambio di calore il suo plus valore, e la integra armonicamente nel contesto della campagna inglese.
Il disegno di Fraser Moor per Ashraya prolunga il lungo e rettilineo muro storico di selce dell'adiacente giardino al di sopra dell'arco di copertura, creando così una perfetta sintonia con l'ambiente, un po' a ricordo della land art degli anni '60. La pianta della casa a doppia facciata sul cortile è un aspetto chiave dell'architettura di Ashraya. La sezione ovest del giardino è visibile anche dalla strada, mentre il cortile a est offre un'area più appartata e intima.
La scelta del sito per questa casa passiva non è casuale: siamo a un chilometro a nord del villaggio di Aldbury, nella tenuta di Stocks, e già dal 1270 si ha documentazione delle architetture d'epoca georgiana, palazzo e giardini recintati, che tuttora permangono nella loro elganza decadente. Ashraya è immediatamente a sud di questa tenuta, e le alte mura storiche e la vegetazione di confine contestualizzano ancora meglio l'architettura scelta dai progettisti, così da creare continuità e connessione tra le mura nuove e quelle storiche (rese comunque distinguibili da diversi stili di costruzione).
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Interessante il tetto, rivestito di pietra e coperta da un manto verde in continuità con il giardino circostante, ma anche la struttura in sé della casa, che è in legno lamellare sostenuto da un basamento prefabbricato in cemento.
Ma ciò che rende Ashraya una vera e propria casa passiva è l'impianto geotermico, che sfrutta pozzi verticali a 90 m di profondità. Di base, un impianto di questo tipo utilizza il terreno o l’acqua che si trova nel sottosuolo come fonte o dispersore di calore, e il trasporto del calore avviene per mezzo della stessa acqua o mediante un liquido antigelo. Il sistema di tubazioni che percorre il terreno può essere aperto o chiuso, ma nel caso di Ashraya è aperto.
Cosa significa? Che si sfrutta l’acqua di falda sia come sorgente di energia termica sia come fluido che scorre nel circuito che scambia energia con la pompa di caloree che i pozzi sono alimentati dalla falda stessa. Da questa, l’acqua viene prelevata e inviata allo scambiatore che si connette con la pompa di calore, per poi essere pompata nuovamente in falda usando un altro pozzo; nel caso in cui sia utilizzato lo stesso pozzo, l’acqua di ritorno viene pompata sulla superficie del pozzo mentre quella di alimentazione viene prelevata dal fondo pressurizzato. In questo caso, le tubazioni sono poste verticalmente in appositi pozzi precedentemente perforati che configurano dunque il sistema come verticale.
Gli interni sono in stile contemporaneo, i materiali naturali e applicati da artigiani locali. Le pareti della camera da letto sono formato da vari blocchi di paglia, argilla, gesso, con un po' di calce naturale. Anche questo dettaglio non è casuale: i blocchi di argilla hanno un basso impatto nella carbon footprint dei vari materiali da costruzione in commercio, in genere equiparabile a un decimo di quelli identici in cemento. L'intonaco di argilla locale è stato rifinito a mano nelle zone giorno per avere un aspetto simile alla pietra.
La distribuzione degli spazi prevede un seminterrato con uno studio e una sala da biliardo, mentre al piano terra, accanto all'atrio d'ingresso, si trova la facciata occidentale vetrata, parzialmente incassata a tutta altezza sotto il soffitto in legno. Il camino si eleva al di sopra del tetto, creando così una pausa dal disegno curvilineo. La cucina è un ampio open space e si estende alla sala da pranzo, costituita da un semicerchio che si sporge nel cortile orientale. La zona notte, al piano superiore, è formata da due piccole camere da letto.
Ashraya è un'innovativa architettura rurale, armoniosamente in equilibrio con il paesaggio e l'ecologia circostante. Continua e potenzia il forte tradizione vernacolare regionale senza ricorrere al pastiche, commenta David Kirkland, partener e fondatore dello studio KFM.
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Location: Aldbury, Hertfordshire
Site area: 1.1 ha
Project by: Kirkland Fraser Moor Architects
Contractor: Husker
Photography by Edmund Sumner, courtesy of Kirkland Fraser Moor Architects