Una nuova costruzione in un tessuto urbano periferico consolidato, risalente agli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, nella cittadina di Loreggia (provincia di Padova) dimostra caratteri di sperimentazione per l’edilizia residenziale. Gli elementi del progetto si intersecano fra ricerca di condizioni abitative razionali e qualitativamente rilevanti nel comfort, ricerca di significativa riduzione nei consumi energetici, ricerca di sostenibilità ad ampio spettro nell’uso dei materiali, per ottenere una moderata “impronta ecologico- ambientale” dell’edificio, anche per l’uso esteso di materiali metallici ad alto grado di riciclabilità.
L’assunto ordinatore del progetto è la convergenza di una composizione fortemente caratterizzata e di una grande attenzione agli elementi delle tecnologie innovative, integrandosi in un edificio chiaramente identificabile nei suoi contenuti. Il volume architettonico si dispone lungo un asse longitudinale centrale secondo l’orientamento nord-sud, che costituisce l’asse di simmetria per l’edificio. A nord e a sud, i fronti presentano minor sviluppo rispetto ai prospetti verso est ed ovest. Tre piani fuori terra, e un piano interrato per i parcheggi, ospitano otto alloggi di taglio diversificato (di cui due in duplex) e otto garages, con ulteriori otto posti auto esterni. L’edificio si presenta con una copertura a due falde molto inclinate; verso sud, un profondo taglio verticale in corrispondenza dell’ingresso e del corpo scale suddivide in due la falda inclinata a 45°, che viene a formare il prospetto sud della costruzione: nei settori superiori trovano collocazione i pannelli solari termici e i pannelli fotovoltaici, mentre nelle parti inferiori si aprono vetrate parzialmente apribili per gli ambienti di soggiorno, protetti dal soleggiamento estivo con tende esterne automatizzate e scorrevoli. Un accento modulare si riverbera sul prospetto sud, equiparando i riquadri delle vetrate in blu scuro con serramento in alluminio color bianco ai pannelli laterali in zinco-titanio, per una composizione cromatica a rilevante percepibilità.
L’identità dei prospetti est ed ovest si denota attraverso la coesistenza di elementi basilari: le facciate, a parete ventilata, sono definite da un rivestimento in pannelli in fibra di cellulosa e resine, a forte coloritura. La tessitura dei pannelli a dimensioni variabili determina il “fondale” trapezoidale di grande evidenza, su cui spiccano finestre e balconi. Le aperture finestrate si distendono sulla facciata, senza vincoli di simmetria: pressoché tutte le finestre dispongono di un poggiolo sporgente ad intelaiatura metallica e parapetti in lamiera traforata, bianchi aggetti sul fondale del prospetto, ulteriore accento compositivo d’ordine decorativo e funzionale, nello stesso tempo.
Negli spazi interni, il controllo della luminosità e della ventilazione naturali sono fondamentali elementi per creare condizioni di gradevolezza nell’abitare, coadiuvando gli accorgimenti tecnologici che ottimizzano produzione e distribuzione di calore attraverso pavimento radiante e centrale termica d’ultima generazione.
Francesco Pagliari
Luogo: Loreggia, Padova
Committente: Belvedere Costruzioni
Anno di Realizzazione: 2009
Superficie costruita: 730 m2
Costo: 1.400.000 Euro
Architetti: Bruno Stocco Architetto
Design Team: Valentina Vedovato, Giulio Stocco, Alessandro Schievano
Impresa di Costruzione: Belvedere Costruzioni
Consulenti
Strutture: Tiziano Pizzocchero
Impianti: Giuseppe Schievano
Fotografie: © Bruno Stocco Architetto
Bruno Stocco
Bruno Stocco è nato a Camposampiero (PD), dove svolge la propria attività. Dopo aver conseguito il diploma di maestro d'arte presso l'Istituto Statale d'Arte “Pietro Selvatico” di Padova con il prof. Alvarez Bresciani, si laurea in Architettura presso lo IUAV di Venezia nel 1980 con una tesi sull'area di Prato della Valle a Padova, relatore Valeriano Pastor, seguendo anche gli insegnamenti di Carlo Scarpa.
Ha iniziato la propria attività lavorativa negli anni '80, partecipando in maniera costante a conferenze e dibattiti sulla salvaguardia del territorio e pubblicando articoli e studi sull’architettura antica e sacra dell'entroterra padovano, tra cui si ricorda “La tradizione e la cultura della casa nell'alto padovano” con prefazione di Mario Botta). Dal 1992 al 2002 è stato componente della Commissione Diocesana d'Arte Sacra della Curia di Padova.
L'interesse professionale si è particolarmente indirizzato all'ambito del recupero di beni storici vincolati, in collaborazione con le varie soprintendenze e con l'Ente Ville Venete. Per conto dell'Ordine degli Architetti e del Collegio dei Geometri della provincia di Padova è stato co-autore e co-responsabile didattico del I-II-III Corso di specializzazione sul restauro, con l'avvio di un laboratorio sul medesimo tema e con la collaborazione alla pubblicazione degli atti dei corsi, editi da Libreria Cortina di Padova.
I suoi lavori sono stati oggetto di esposizioni, menzioni e citazioni in monografie. Numerosi articoli sono stati editi in riviste specializzate. Per Skira ha pubblicato la monografia “Il restauro della Cattedrale di Padova”.