Un progetto dall’importante valore di riqualificazione urbana che diventa un giardino verticale
Un gioco sinuoso e dinamico di linee che lascia spazio al verde, una natura che si appropria degli spazi esterni, dalla base fino al rooftop, e soprattutto di quelli interni: Singapore ha un nuovo grattacielo biofilico, una sorta di città giardino che si alza verso il cielo per 51 piani e 280 metri, andando a rappresentare così un esempio pionieristico di sviluppo urbanistico verticale. È il CapitaSpring firmato dagli studi CRA-Carlo Ratti Associati e BIG Bjarke Ingels Group, realizzato nel cuore del distretto finanziario della città e dall’importante valore di riqualificazione di un’area precedentemente adibita a parcheggio pubblico e a complesso per la ristorazione. Ma vuole essere anche un punto di riferimento per gli edifici multifunzionali del futuro, con la sua integrazione di uffici di qualità, aree di ristorazione, spazi pubblici e giardini. L’obiettivo è stato infatti fin da subito quello di creare un ambiente confortevole per tutti coloro che vivono questi spazi e vi lavorano, un’atmosfera accogliente e un complesso flessibile per adeguarsi alle esigenze professionali dell’oggi, assai più ibride rispetto al passato. In questo senso, dunque, CapitaSpring può essere letto anche come una fusione tra contemporaneo e tropicale, tra avanguardia e tradizione: questo dialogo, che si sviluppa fino a diventare una vera e propria fusione, è percepibile già dall’esterno, con giardini e terrazzi a verde che aprono la facciata del grattacielo. L’effetto ricorda un po’ l’apertura di una tenda dalle due estremità: da lì, alberi e arbusti fanno capolino. Altrettanto suggestiva è la visuale dall’interno verso l’esterno di queste aperture che, a seconda dalla posizione e del livello, ricordano la forma di una clessidra, di un vaso dall’ampia base o, ancora, lacrime di luce che scorrono dall’alto verso il basso.
Ma questa azione di restituzione di una parte della natura alla fruizione della comunità, sia fisica sia visiva, e dello spazio pubblico riguarda anche la base della torre e del suo attacco a terra, grazie alla pedonalizzazione e a una nuova vivibilità della strada, Market Street. Questa, dunque, si trasforma in un parco lineare a tratti molto simile a una piazza all’esterno, per poi confluire senza interruzioni all’interno e trasformarsi in un giardino verticale.
L’ingresso all’interno di CapitaSpring dalla via adiacente avviene grazie all’apertura di numerose entrate vetrate, che lasciano in connessione outdoor e indoor: al piano terra, un’alta lobby di 18 metri di altezza crea una sorta di rifugio, di riparo ombreggiato dal sole di Singapore. Da qui, poi, ulteriori lobby danno accesso a lavoratori, residenti e ospiti, così da rimarcare la distinzione funzionale dei vari ambienti.
«Il nostro progetto mira a portare avanti la pionieristica urbanistica verticale di Singapore, con un quartiere di 280 metri di altezza con luoghi di lavoro, di vita e di svago interni del tutto simili a quelli esterni – ha sottolineato Bjarke Ingels, socio fondatore di BIG –. Dato il carattere unico dell’urbanistica di Singapore, estremamente densa ma anche verde, abbiamo deciso di rendere il design progettuale un’esplorazione in senso verticale dell’urbanistica tropicale. La strada (Market Street, ndr) è chiusa per formare un nuovo parco lineare e una piazza pubblica. Un parco verticale al centro della torre forma una passeggiata a spirale, che sale tra tronchi e chiome di alberi tropicali. In cima al grattacielo, poi, una foresta urbana alimenta tutti i ristoranti e i caffè dell’edificio, permettendo ai visitatori di godere della rigogliosità del verde. CapitaSpring è dunque come una visione di futuro, in cui città e campagna, cultura e natura hanno la possibilità di coesistere; e i paesaggi urbani possono espandersi senza limiti in una dimensione verticale».
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Il secondo e il terzo piano del grattacielo raccontano una storia identitaria e di tradizioni. È qui, infatti, che è stato riprodotto l’iconico Market Street Hawker Center, con ben 56 bancarelle di cibo: un angolo di città che, oggi come ieri, si dimostra essere il cuore pulsante dell’esperienza culinaria di Singapore, oltre che un fulcro imprescindibile per il mantenimento della cultura e l’aggregazione della comunità locale.
Salendo sempre più verso l’alto, si incontrano i piani dedicati al residenziale, con servizi quali piscina, jacuzzi, pista da jogging, palestra, cucina condivisa, lounge per i residenti e barbecue. Gli ultimi 29 piani, invece, offrono spazi per uffici di alto livello con vista panoramica sul fiume e sulla baia.
Uno degli spazi più iconici dell’edificio è sicuramente la Green Oasis, un ampio spazio che imita la gerarchia vegetale: la crescita delle foglie delle piante è in relazione diretta e proporzionale alla disponibilità di luce all’interno degli strati di vegetazione. Le piante in grado di crescere anche in ambienti ombreggiati e con foglie grandi si trovano sul “pavimento della foresta pluviale”. Queste richiedono infatti anche una quantità minima di luce diretta. Spostandosi verso lo strato della chioma, il “tetto” della foresta pluviale, gli alberi sono caratterizzati da una struttura fogliare più piccola. Infine il giardino sul tetto di CapitaSpring, con vista sulla città, ospita la più alta fattoria urbana di Singapore gestita da 1-Group. Attualmente, oltre 150 specie di frutta, verdura, erbe e fiori sono coltivate per rifornire i ristoranti di verdure fresche.
«Fin dal primo momento in cui siamo stati invitati a partecipare a questo concorso progettuale vi abbiamo visto una grande opportunità, a partire dalla collaborazione e dall’unione di forze con BIG nel porci un obiettivo audace – ha aggiunto l'architetto Carlo Ratti –. È stato un progetto fonte di arricchimento, perché ci ha permesso di combinare il nostro approccio al design e all’innovazione con l’abilità di BIG. Oggi che CapitaSpring è aperto al pubblico possiamo dire di essere orgogliosi di come abbiamo valorizzato gli spazi pubblici dell’edificio e di come abbiamo creato la migliore esperienza per tutti gli utenti, sfruttando sia la tecnologia sia un’integrazione senza precedenti con gli elementi naturali».
Location: Singapore
Architects: CRA-Carlo Ratti Associati and BIG
Client: CapitaLand Development, CapitaLand Integrated Commercial Trust and Mitsubishi Estate
Size: 93.000 m2
Consultants: dotdotdot – Alessandro Masserdotti, Fabrizio Pignoloni, Gabriele Gambotto
Project Leader: Gorka Calzada Medina, Martino Hutz, Song He
Project Manager: Eric Li, Günther Weber
BIG Sustainability: Tore Banke, Anders Holden Deleuran
BIG Landscape: Dina Brændstrup, Kirsty Badenoch, Ulla Hornsyld
Photography by Finbarr Fallon, courtesy of CRA-Carlo Ratti Associati and BIG