Rivivono le casine dei mezzadri in un paesaggio dalla fitta trama di vigne
Il paesaggio delle colline del nord Italia è disegnato dalla fitta trama delle vigne, interrotto da macchie di bosco più o meno estese e punteggiato dalle cascine dei mezzadri che fino agli anni Cinquanta hanno lavorato e abitato queste terre. Intervenire sul patrimonio architettonico esistente implica qui tenere conto di questi elementi, includere nel processo progettuale le linee sinuose del paesaggio, i materiali della tradizione e i colori cangianti della natura che cambia con le stagioni.
Gli architetti Massimo Alvisi e Junko Kirimoto hanno curato tra queste colline la ristrutturazione e l’ampliamento di Villa K, un complesso composto da due volumi esistenti dai caratteri tipici dell’architettura rurale, su un’area di due ettari immersi tra i dolci rilievi.
Il progetto comincia a definirsi a partire dal nuovo ingresso e dalla visuali da privilegiare nella disposizione dei nuovi elementi: l’addizione in legno che amplia la zona giorno, i terrazzamenti per l’orto e le aree per lo sport, la piscina a sfioro per godere della vista sull’intera vallata, il deck in legno per il solarium.
Sul livello principale, quello del cortile originario, dove sono state conservate le antiche alberature, si attestano perpendicolarmente i due volumi esistenti di tre e due piani e parallelamente le nuove addizioni dell’ampliamento e della piscina. Al livello inferiore si affacciano i piani seminterrati degli edifici residenziali e i parcheggi sotterranei.
Fulcro dell’intervento è l’ampliamento in listelli di legno che estende l’area living dell’edificio principale: trasparente e leggero, il nuovo volume riesce a dialogare al tempo stesso con la preesistenza più massiccia e con il ritmo dei vitigni, confondendosi da lontano con gli elementi del paesaggio. La struttura costituita da listelli in legno di cedro dalla sagoma a doppia falda, ricopre in parte un volume vetrato per poi diradarsi e diventare il pergolato che ombreggia un grande tavolo e l’area barbeque esterna.
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L’edificio principale si articola su tre livelli di cui sono state mantenute murature e aperture principali. Al piano terra si trova l’area giorno con cucina, sala da pranzo e soggiorno proteso verso l’ampliamento in legno e diviso da questo da un camino bifacciale. Al primo piano si trova la camera padronale con cabina armadio. Il seminterrato, oltre ai servizi e alla cantina dei proprietari, ospita due suite accessibili dall’esterno e dal piano terra attraverso una nuova scala in ferro. Oltre al volume principale, il progetto si compone di un fabbricato minore articolato su due piani che ospita altre tre suite con accesso direttamente dall’esterno.
Tutti gli spazi interni, seppur minimali, sono caldi, accoglienti e mantengono, dove possibile, un legame con la tradizione del luogo: il soffitto in mattoncini, le vecchie travi in legno pitturate di bianco, l’uso della pietra locale per la nuova scala.
Concependo ogni spazio interno a diretto contatto con l’esterno, lo studio Alvisi Kirimoto realizza un progetto dove la permeabilità tra dentro e fuori permette di rendere Villa K parte integrante del paesaggio.
Location: Piemonte, Italy
Architects: Alvisi Kirimoto
Completion: 2022
Client: Private
Gross floor area: 910 m2
Structures: Milan Ingegneria
Plant Equipment: Brescia2Progetti
Quantity Surveyor: GAD
Landscape: Paesaggistica Toscana
Lighting: Artemide, Simes
Windows Frame and Doors: Capoferri
Photography by Marco Cappelletti and Flavio Pescatore, courtesy of Alvisi Kirimoto