Un centro dedicato alla musica all’interno di una preziosa testimonianza della tradizione rurale della regione
La fattoria Des Tournelles, scelta per ospitare il nuovo centro culturale di Chessy, è una testimonianza del passato agricolo della regione, simbolo di una dimensione rurale ormai estinta, di un tempo in cui l’economia dell'Île-de-France si basava sull’agricoltura e sullo sfruttamento delle sue terre, fertili e ricche di acque.
I cambiamenti degli ultimi decenni hanno profondamente cambiato la vocazione della regione, con uno spostamento degli interessi economici verso il terziario e l’incessante urbanizzazione del territorio – testimoniata anche dalla presenza del parco divertimenti di Disneyland Paris e dalla creazione della nuova urbanità di Marne-la-Vallée – tanto da rendere necessaria un’operazione di tutela e conservazione delle vestigia del suo passato.
Il programma per il nuovo polo culturale, destinato a ospitare una scuola di musica, un auditorium e una sala polivalente, si proponeva quindi l’obiettivo di creare una struttura contemporanea e al passo con i tempi, in grado di soddisfare le esigenze di una mutata società moderna, pur conservando e testimoniando la storia del luogo, tutelando l’architettura ed esaltandone le caratteristiche costruttive, come un ponte tra passato e presente, con la creazione di un dialogo stimolante e proficuo per i cittadini.
La proposta di Opus 5 Architectes è risultata vincitrice del concorso di progettazione grazie alla sua capacità di lettura della preesistenza e alla valorizzazione dei suoi elementi caratteristici: la sua semplicità, la massività delle murature, la concezione architettonica tipica dei paesaggi rurali, con massicci volumi che racchiudono e proteggono lo spazio centrale, il cortile, in cui si concentra la vita del complesso.
La chiusura e l’introversione dell’architettura sono diventati elementi su cui gli architetti hanno saputo costruire un mondo nuovo, capace di coinvolgere il pubblico e di incoraggiare i passanti a varcarne la soglia.
Il complesso si presenta come una fortezza, delimitata a nord e a sud dai corpi di fabbrica che ospitavano i fienili della fattoria: volumi massicci e chiusi che svettano nella composizione come torri di ingresso di una cinta muraria.
A causa del loro stato di degrado, l’intervento ha previsto la demolizione delle ali laterali del perimetro, ricomposte attraverso la creazione di nuovi corpi di fabbrica, per la cui edificazione sono stati utilizzati gli stessi materiali derivanti dalle demolizioni. Queste porzioni si comportano come muri perimetrali che racchiudono il cortile e al contempo ospitano i laboratori della scuola di musica nella porzione a sud-est e la sala polifunzionale a nord-ovest. Così facendo, gli architetti hanno reinterpretato la preesistente volumetria, riproponendo la composizione in chiave contemporanea.
La ricerca di una coerenza generale ha richiesto grande attenzione nella creazione delle forme e nel trattamento dei materiali: questi sono stati selezionati, setacciati e divisi per natura e granulometria per essere poi riutilizzati all’interno di grandi gabbioni contenitivi o sotto forma di nuove malte, a richiamare le stratificazioni geologiche e la connessione con il territorio.
Grandi aperture circolari aprono le pareti laterali, fornendo giochi visivi, portando luce naturale all’interno degli ambienti e incuriosendo i visitatori.
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Il cortile interno, cuore pulsante del centro culturale, ospita un anfiteatro a gradoni per rappresentazioni e spettacoli all’aperto, mentre un camminamento laterale realizzato con ciottoli di riutilizzo accompagna agli ingressi dei diversi corpi di fabbrica.
All’interno degli ambienti è possibile ritrovare lo stesso principio che ha ispirato il trattamento degli esterni: le superfici sono poco trattate, i materiali sono lasciati grezzi con l’obiettivo di rafforzare la materialità degli ambienti, sono presenti accostamenti ricercati e a contrasto quali il calcestruzzo a vista e la muratura in pietrame, i rivestimenti acustici in legno e gli intonaci di colore antracite, a testimoniare l’accostamento tra ruralità e urbanizzazione, tra passato e presente.
Location: Chessy, Île-de-France, France
Architect: Opus 5 Architectes
Client: Ville de Chessy
Site area : 6.300 m2
Completion : 2023
Consultants
Structural engineer: Batiserf Ingénierie
Acoustics: Impéndance
Photography by Luc Boegly, courtesy of Opus 5 Architectes