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Ristrutturazione Aula Magna Auditorium

Ca’ Granda, Università degli Studi di Milano

Giovanna Masciadri

Ristrutturazione Aula Magna Auditorium
Scritto da Francesco Pagliari -

Un progetto di sensibilità, nel leggere ed identificare gli elementi fondamentali dell’Aula Magna nella sede centrale dell’Università degli Studi di Milano, alla Ca’ Granda, nel proporre linee di intervento che accolgono con attenzione ed efficacia l’essenza del progetto di Liliana Grassi per la realizzazione dell’Aula Magna in una delle corti del complesso monumentale, emblematico edificio dal grande respiro dell’architettura umanistica nella seconda metà del Quattrocento a Milano, originariamente Ospedale Maggiore della città sforzesca, opera dell’ingegno di Filarete, architetto e teorico fiorentino.
L’Aula Magna, realizzata negli anni Cinquanta nell’ambito dei lavori di restauro per la parte del complesso architettonico colpita dai bombardamenti nella seconda guerra mondiale, dimostra infatti un equilibrio architettonico di notevole rilievo. Saperne cogliere i valori, significa poter elaborare un intervento che ambisce a recuperare gli elementi fondativi di un esempio d’architettura moderna. Questo è l’obiettivo del progetto odierno dello studio MDU e di Giovanna Masciadri: eseguire non un semplice adeguamento tecnologico, coll’inserimento di impianti e con la revisione delle “prestazioni” acustiche della sala, ma riprendere un assetto formale ed architettonico di equilibrata consistenza, in un processo di rilettura della modernità del progetto di Liliana Grassi verso una “trasformazione” nel segno della leggerezza e della sensibilità.
I nuclei fondamentali del progetto pongono in primo luogo la necessità di eliminare una serie di aggiunte successive nel tempo per ottemperare ad adeguamenti tecnologici: il progetto riparte da un grado iniziale, in una concezione che deve essere unitaria. La lettura analitica della composizione  architettonica della sala nel progetto di Liliana Grassi evidenzia i caratteri basilari dell’assetto spaziale e della formazione dello spazio interno, con la suddivisione tripartita delle pareti laterali in fasce orizzontali distinte e con l’accento concesso alla galleria nella percezione della sala (cui corollari appaiono la balaustra in bronzo e la formazione delle due scale per l’accesso ai lati del foyer).
L’elaborazione del progetto si muove all’interno di questo approccio di sensibilità: si tratta di concepire una “scatola armonica” che si inserisce nella sala, fasciando le pareti con un rivestimento secondo la medesima suddivisione tripartita. Il rivestimento in listelli di rovere verticali si distanzia dalla muratura esistente, operando sulla combinazione degli elementi: la fascia inferiore inclinata si compone di un’alternanza casuale fra elementi a sezione maggiore e minore, che inducono un effetto dinamico; la fascia intermedia opera anch’essa sulle relazioni fra pannelli con elementi a sezione differente, per connotare un rapporto riconducibile ad uno schema pieno/vuoto; la fascia superiore, inclinata in senso opposto a quello della fascia inferiore, si assesta in una scansione geometrica regolare dei listelli con un interasse maggiore, per conferire leggerezza materica e percettiva al coronamento della parete. Gli impianti tecnologici sono alloggiati nell’intercapedine fra rivestimento e muratura, lasciando percepire lo schema architettonico nella sua interezza.
Il palcoscenico, raccordato alla sala in continuità con un’ampia scalinata a struttura in cemento armato e rivestimento per i gradini in legno, è concepito per soddisfare esigenze differenti, dalle occasioni per conferenze e riunioni agli eventi di spettacolo e musica. A pavimento in legno, il palcoscenico accoglie un lungo tavolo per i relatori: un meccanismo d’elevazione determina la scomparsa del tavolo nell’apposito vano, in modo da rendere la superficie del palcoscenico totalmente libera. Il fondale del palco è avvolgente e suddiviso in due fasce: i pannelli in listelli di rovere (per la fascia inferiore i listelli presentano sezioni differenti, per la fascia superiore le sezioni sono a dimensione costante) consentono configurazioni variabili, grazie ad un sistema di perni per la rotazione e di carrelli per la traslazione, in modo da permettere differenti risposte acustiche.
Un progetto, quindi, che ribadisce fondamenti compositivi originari della sala e ne prospetta ulteriori valenze, accentuando pluralità d’utilizzo e sottolineando i caratteri d’eleganza dello spazio con una propria qualificazione di sensibilità.
Francesco Pagliari

Luogo: Milano, Italia
Committente: Università degli Studi di Milano
Anno di Realizzazione: 2015
Architetti: MDU Architetti, Giovanna Masciadri
Design Team: Mario Scaglia, Federico Motta, Claudia de Cunto
Direzione dei Lavori: Peppino D'Andrea

Fornitori
Corpi Illuminanti: F&M Progetti

Rivestimenti interni, Palco: barth
Impianti Speciali A/V: Videoworks

Fotografie: © Pietro Savorelli

 


MDU Architetti
MDU è nato a Prato nel 2001 ed è attualmente costituito da tre soci: Alessandro Corradini, Cristiano Cosi e Marcello Marchesini.
MDU si occupa di progettazione architettonica alle varie scale. Attraverso la propria attività culturale, di ricerca e progettazione, cerca di comprendere le dinamiche della società contemporanea pensando a cosa fare per migliorare la vita dell'uomo e non solo; l'uomo con le sue qualità, le sue debolezze, le sue idee e la sua millenaria cultura diversa per estrazione politica, religiosa, sociale ed economica.
MDU si è distinto in ambito concorsuale per i numerosi premi e riconoscimenti conseguiti, tra cui nove  primi premi. I risultati del dibattito e la ricerca che MDU svolge costantemente all'interno dello studio e con gli amici che vi transitano ha favorito la partecipazione a mostre ed iniziative intorno alla dimensione teorica dell'architettura. Tra le opere realizzate si segnalano il Teatro Polivalente di Montalto di Castro (VT), la Biblioteca Comunale di Greve in Chianti (FI), la Galleria d'Arte-Contemporary Art  Association dedicata alle opere di Giuliano Vangi (FI), il Circolo Ricreativo di Castelnuovo (PO), la nuova sede della Camera di Commercio di Prato, il Centro Espositivo Permanente Italian Trade Centre a Quanjiao, in Cina, nella provincia di Anhui e l'Aula Magna del Rettorato (MI) dove è stata presentata la Carta di Milano per EXPO 2015. Tra quelle attualmente in cantiere e i progetti in corso, si segnalano il Teatro Comunale di Acri (CS), quelli per il PIUSS di Lucca, la sede per uffici CGF costruzioni e il Nuovo Complesso Parrocchiale della Chiesa della Visitazione a Prato.

 

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