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Il nuovo campus dell’Università Cattolica a Cremona, un microcosmo autonomo ma permeabile

Tecnologia, ricerca e charme italiano nell’ex monastero di Santa Monica

Lamberto Rossi Associati

Il nuovo campus dell’Università Cattolica a Cremona
Scritto da Redazione The Plan -

Una città nella città che, racchiudendo in sé valori e simboli del passato e del presente, vuole proiettarsi nel futuro della ricerca universitaria e non solo. Il nuovo campus dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Cremona all’interno dell’ex monastero Santa Monica, progettato dallo studio Lamberto Rossi Associati, del resto, è davvero l’intreccio di innovazione, avanguardia, ma anche tradizione pittorica, architettonica e valoriale a disposizione di studenti, ricercatori e docenti aperti sul mondo. I monasteri dell’Alto Medioevo sono stati all’epoca i propulsori della rinascita culturale e civile dei popoli europei: ecco perché la nuova sede può essere letta come il simbolico impegno nei confronti delle nuove generazioni nel lasciare loro in eredità un patrimonio su cui fondare la ripresa sociale e civile del Paese. «Il futuro della nostra società – ha aggiunto il rettore, Franco Anelli – si gioca in gran parte sul terreno della formazione». Proprio qui entra in scena il microcosmo del campus, autonomo ma permeabile allo stesso tempo, che si articola tra l’ex monastero, la chiesa, il chiostro e il cosiddetto magazzino Carri, oltre ad ampi spazi esterni, boschetti e parchi.

 

L’ex monastero e il chiostro

Il monastero di Santa Monica, costruito intorno all’anno Mille e convertito nell’Ottocento in una caserma poi dismessa, si trova nella parte nord-ovest della città, in una zona originariamente caratterizzata dalla presenza di numerosi altri monasteri benedettini e confinante con le mura cittadine. Del passato ancora oggi viene conservato un carattere di discontinuità tipico delle grandi strutture quali caserme, ospedali, monasteri appunto, rispetto al tessuto urbano circostante. Tuttavia, il recupero di questo e dell’intero complesso ha voluto salvaguardare il suo carattere storico, identitario e “crostaceo”, pur non rinunciando a renderlo un luogo all’avanguardia e al passo con la contemporaneità: in altre parole, tutto ciò rappresenta la dimostrazione della possibilità di ridisegnare una città, o una sua parte, senza un ulteriore consumo di suolo.

Grazie a una reinterpretazione delle gerarchie strutturali dell’ex monastero, al suo interno e lungo i vari lati vi sono gli spazi dell’amministrazione, della didattica con i suoi laboratori, gli studi, la biblioteca e, infine, l’aula magna. Nella parte nord-ovest della struttura vi sono le aule di informatica, affacciate su un parco e confinanti con altri laboratori di ricerca. Dalla parte opposta rispetto a questi ultimi e in linea con la facciata nord del monastero vi è la caffetteria, a sua volta aperta su un prato leggermente inclinato e caratterizzata al suo interno dal contrasto tra le pareti bianche e il soffitto in legno a vista dal quale penetra la luce naturale delle finestre. All’esterno, rispettando la pendenza naturale del terreno, cinque file di panche in equilibrio con lo stile di quelle poste davanti ai laboratori. Il chiostro grande, infine, è anche il cuore della didattica magistrale, dei master e, su di lui, gravitano al piano terra tutte le principali attrezzature collettive.

 

La chiesa

La chiesa, originariamente composta da tre navate con le due laterali più basse e con volte a crociera, è la parte che nel corso dell’Ottocento ha subito più modifiche. Nella navata centrale, infatti, per ricavare un doppio piano calpestabile è stato realizzato all’epoca un soppalco, il quale ha portato a una pesante modifica della percezione dello spazio e dell’apparato decorativo, in primis dei soffitti affrescati. Il restauro, una lettura stratigrafica dei diversi momenti storici e di trasformazione, ha riportato alla vista le volte affrescate da De Longe alla fine del Seicento e alla parziale rimozione del soppalco.

 

Il magazzino Carri

Il campus si completa con il magazzino Carri, un edificio costruito alla fine dell’Ottocento a scopo militare, ed è composto in modo seriale da 25 campate per tre navate. È qui che viene accolta la didattica di base, con 14 aule, di cui una di informatica al primo piano, per un totale di circa 3.000 m2. Anche in questo caso l’impianto interno, le facciate con finestre e portoni originari e le strutture murarie e lignee del soffitto sono state restaurate seguendo l’approccio del minimo intervento e della riconoscibilità, così, all’interno il progetto ha portato all’inserimento di soli due elementi decisamente innovativi. La navata centrale, una sorta di mall, è divisa da quelle laterali con le aule per la didattica da diaframmi vetrati che consentono allo sguardo di continuare fino a proiettarsi all’esterno dell’edificio stesso, come anche l’ascensore panoramico. E poi una scala, che duplica in qualche modo il volume scalettato già esistente dal lato opposto.

Il campus, realizzato su iniziativa della fondazione Arvedi Buschini e che attua l’accordo tra Regione Lombardia, Comune e Provincia di Cremona, Università Cattolica e Fondazione Cariplo, è il punto di incontro non solo tra patrimonio storico e innovazione architettonica, ma anche tra ricerca consolidata negli anni con il suo nucleo originario della facoltà di Scienze Agrarie e nuovi percorsi accademici in seno al progetto culturale della sede unitaria Cremona-Piacenza. Dunque, tornando ai valori simbolici, il legame e la collaborazione sono anche con il territorio, con il tessuto produttivo e con le istituzioni, in modo tale da far uscire e fruttare le conoscenze acquisite all’interno del campus stesso verso la città.

Credits

Location: Cremona (Lombardia)

Completion: 2021

Client: Fondazione Giovanni Arvedi e Luciana Buschini

Project by: Lamberto Rossi Associati/Lamberto Rossi e Marco Tarabella

Consultants: Studio Calvi (structures and fire resistance); Consult Engineering (MEP); arch. Stefano Corbari (conservation of architectural surfaces); ing. Alessandro Placci (acoustics)

General Contractor: Immobiliare Raffaella

Sita area: 20.600 m2

Gross floor area: 12.000 m2

Photos by: Lamberto Rossi Associati, courtesy of the architects

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